Accordo raggiunto tra Governo e maggioranza sulla legge di Stabilità

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Positivo l’incontro che si è tenuto alla Camera mercoledì 31 ottobre tra il ministro dell’Economia Vittorio Grilli e i relatori del Ddl, Renato Brunetta (Pdl) e Pier Paolo Baretta (Pd).

I lavori di Governo e maggioranza sulla Legge di Stabilità hanno raggiunto un risultato dai più considerato positivo data la decisione di non attuare il tanto proclamato taglio dell’Irpef e di non aumentare l’aliquota Iva intermedia, che verrà confermata al 10%. Le risorse ottenute saranno, inoltre, utilizzate per tagliare il cuneo fiscale, con una serie di misure che, a partire dal 2013, dovrebbero risultare più favorevoli ai lavoratori dipendenti, grazie ad un irrobustimento delle detrazioni fiscali, mentre dal 2014 dovrebbero essere indirizzate maggiormente nei confronti delle imprese, con un ritocco delle aliquote Irap.

Dopo le tante manifestazioni di protesta da parte della piazza contro i numerosi tagli previsti nella versione originale della Legge, soprattutto quando questi toccavano i servizi sociali, nella serata di mercoledì 31 è stata attuata la revisione radicale del disegno di legge Stabilità.

Salta, così, la riduzione di un punto dei primi due scaglioni delle aliquote Irpef che restano al 23 e al 27 per cento. Con le risorse risparmiate, l’aliquota Iva sui beni a più largo consumo al 10% non aumenterà, ma verrà sterilizzata, mentre resta ferma l’intenzione di aumentare l’aliquota Iva al 21%, facendola salire al 22%.

Raggiunto, poi, l’accordo sull’eliminazione della retroattività per le nuove norme in merito alle detrazioni e deduzioni Irpef. Al momento, i relatori al ddl riferiscono che per quanto riguarda tetti e franchigia il Governo si riserva di dare delle risposte. Si attende di vedere, infatti, se il tetto e le franchigie saranno completamente eliminati oppure rimandati all’anno successivo, magari con una diversa configurazione.

Altro accordo è stato raggiunto sull’identificazione del Fondo sociale da 900 milioni di Palazzo Chigi (ex Fondo Letta) e sull’istituzione di un nuovo fondo, definito Fondo “Brunetta”, in cui far confluire le risorse del piano Giavazzi ed eventuale gettito aggiuntivo, da destinare alla riduzione del carico fiscale per famiglie e imprese.
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