Tributi locali bloccati dal 2009

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Il testo definitivo del decreto legge n. 93/2008, con cui il nuovo Esecutivo ha provveduto all’eliminazione dell’Ici sulla prima casa, alla detassazione degli straordinari nonché a facilitare la rinegoziazione dei mutui, è prossimo alla pubblicazione su “Gazzetta Ufficiale” (n. 124 di quest’oggi).

A regioni, province e comuni è fatto divieto di aumentare addizionali ed aliquote dei tributi locali istituiti con legge statale fintantoché non saranno definite le nuove regole del patto di stabilità interno. Una lunga lista delle imposte locali finirà congelata “in funzione dell’attuazione del federalismo fiscale”. Ma dal 2009 (per non vedere vanificati gli aumenti già deliberati nei comuni che hanno atteso sino all’ultimo per approvare il bilancio di previsione), non immediatamente, come pretendeva la prima versione della norma decretata dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti. La misura colpirà i tributi di regioni, province e comuni che, pur gonfiando esclusivamente le casse degli enti locali, sono stati istituiti con legge dello Stato. Si salveranno il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap) e la Tariffa igiene ambientale (Tia), che non hanno natura tributaria ma di entrata patrimoniale. I comuni disporranno – confluiti in un fondo appositamente istituito - di 100milioni di euro in più di rimborsi Ici. Dal 2011, sarà la legge finanziaria ad individuare la dotazione del fondo.

 

Per un importo pari a tre mila euro, oltre a non concorrere alla formazione del reddito complessivo a fini fiscali, gli straordinari non rileveranno neppure ai fini Ise e Isee (articolo 2 del dl), della ricchezza – cioè – del nucleo familiare del lavoratore valutato per l’accesso a prestazioni sociali agevolate (asili nido, libri di testo, servizi socio-sanitari, tasse universitarie ed altro). La detassazione degli straordinari è la misura sperimentale per l’incremento della produttività del lavoro che sarà operativa dal 1° luglio 2008, sino al 31 dicembre.

 

Infine, l’accordo siglato con l’Abi sui mutui interesserà le rate in scadenza dopo il primo gennaio 2009. Il ministro Tremonti ha sottolineato come la convenzione in corso di definizione offra una possibilità in più ai risparmiatori e non limiti le opportunità già esistenti: “Chi ha un mutuo che gli va bene se lo tiene; chi può rinegoziarlo al meglio, lo può fare e sarà chiarita l’assenza di costi notarili; la famiglia ha anche la chance della portabilità, che è un’ipotesi preservata da questo intervento; infine, c’è la rinegoziazione a rata fissa consentita da questo provvedimento”.

Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 38/40 – Testo del Dl 93/2008
  • ItaliaOggi, p. 37 – Tributi locali bloccati dal 2009 – Cerisano
  • ItaliaOggi, p. 41 – Straordinari, un premio extralarge - Cirioli
  • ItaliaOggi, p. 41 – Ossigeno e bonus. Per ora ... - Chiarello

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