Trascrizione e principio di autenticità del titolo in uno studio del Notariato
Pubblicato il 12 dicembre 2017
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Si segnala un nuovo studio del Notariato, approvato l’8 novembre 2017, incentrato sul tema “L’autenticità del titolo per la trascrizione nei registri immobiliari”.
Lo studio n. 463-2017/C intraprende la propria analisi partendo dal quadro normativo di riferimento, incardinato sull’articolo 2657 del Codice civile, secondo cui la trascrizione non si può eseguire se non in forza di sentenza, di atto pubblico o di scrittura privata con sottoscrizione autenticata o accertata giudizialmente, con la precisazione che le sentenze e gli atti eseguiti in paese estero devono essere legalizzati.
I notai evidenziano come, da tale disposizione, possano desumersi tutta una serie di elementi ricorrenti che caratterizzano gli atti che possono fare ingresso nei registri immobiliari.
Elementi, questi, da interpretare come “indici rivelatori” della vigenza, nel nostro ordinamento, del cosiddetto principio di autenticità del titolo, quale componente essenziale del sistema della pubblicità immobiliare.
Elementi caratterizzanti e rivelatori
Nell'elaborato, quindi, il citato principio di autenticità e le ipotesi maggiormente controverse di titoli trascrivibili, vengono sottoposti ad un’attenta analisi che prende le mosse dall’impianto normativo vigente per poi estendersi anche alla dottrina e alla giurisprudenza.
Da questa disamina vengono ricavati i tratti caratterizzanti degli atti idonei alla pubblicità immobiliare, a loro volta, come sopra detto, indici rivelatori della vigenza del principio di autenticità del titolo.
Questi, in particolare, vengono ravvisati nella certezza legale, nella tassatività, nella specifica qualificazione del soggetto da cui promanano (pubblico ufficiale), nei formalismi e nei controlli richiesti dalla legge, quali doveri del soggetto da cui promana l’atto autentico.
Tra le ipotesi analizzate, oggetto dei maggiori contrasti giurisprudenziali, il Notariato si occupa anche dell’accordo di negoziazione assistita in materia familiare, giungendo alla conclusione secondo cui è da escludere la possibilità di procedere alla relativa trascrizione nei registri immobiliari in assenza di autentica notarile.
Lo studio è stato diffuso sul sito del Notariato l'11 dicembre 2017.
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