Tax credit carta 2024, tempistiche e modalità d’accesso

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Tax credit carta 2024, tempistiche e modalità d’accesso

L'articolo 1, comma 319, della Legge 30 dicembre 2023, n. 213 (Legge di Bilancio 2024), ha introdotto a favore delle imprese editrici di quotidiani e periodici un credito d'imposta pari al 30% delle spese sostenute negli anni 2023 e 2024 per l'acquisto della carta utilizzata per la stampa delle testate edite. Il beneficio è concesso nel limite delle risorse stanziate, fissate a 60 milioni di euro per ciascun anno, che rappresentano il tetto massimo di spesa.

A seguito della decisione favorevole della Commissione europea C(2024) 4652 final del 4 luglio 2024, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea in data 14 agosto 2024, il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ha adottato la circolare del 10 settembre 2024 che disciplina termini e modalità di presentazione delle domande per l’accesso al credito d’imposta per l’acquisto della carta per gli anni 2024 e 2025.

NOTA BENE: Dal 19 novembre 19 dicembre 2024 sarà possibile presentare le domande di ammissione per l’anno 2024 al credito d’imposta a favore delle imprese editrici di quotidiani e periodici iscritte al ROC, parametrato alle spese sostenute nell’anno 2023 per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa delle testate edite.

Vediamo chi può beneficiare dell’agevolazione fiscale, quali sono le spese ammesse e come presentare la domanda.

Requisiti per l’accesso al credito d'imposta per le imprese editrici

Il credito d'imposta è rivolto alle imprese editrici di quotidiani e periodici, a condizione che soddisfino determinati requisiti. Tali imprese devono avere la sede legale in uno Stato membro dell'Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo e possedere residenza fiscale in Italia o una stabile organizzazione sul territorio nazionale, cui sia attribuita l'attività commerciale beneficiaria dell'agevolazione.

Inoltre, devono essere registrate nel Registro delle Imprese con i codici ATECO 58.13 (edizione di quotidiani) o 58.14 (edizione di riviste e periodici), ed essere iscritte al Registro degli Operatori della Comunicazione (ROC), gestito dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Le imprese non devono essere sottoposte a procedure di liquidazione volontaria, coatta amministrativa o giudiziale.

ATTENZIONE: L'agevolazione non è cumulabile con altre agevolazioni su spese identiche previste da normative statali, regionali o europee, né con i contributi diretti stabiliti dal Decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70.

Spese ammesse ed escluse

Le spese ammissibili per il credito d'imposta riguardano gli acquisti di carta utilizzata per la stampa di giornali quotidiani e periodici sostenuti negli anni 2023 e 2024. Sono escluse le spese relative ai prodotti editoriali indicati dall’articolo 4, comma 183, della Legge 24 dicembre 2003, n. 350, e la carta impiegata per la pubblicazione di inserzioni pubblicitarie.

Le spese devono essere certificate da un soggetto iscritto al Registro dei revisori legali e delle società di revisione presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, come previsto dall’articolo 2, comma 1, del Decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39. La certificazione si riferisce esclusivamente alle spese sostenute rispettivamente negli anni 2023 e 2024 per l’acquisto di carta destinata alla pubblicazione di quotidiani e periodici, al netto delle spese per la carta utilizzata per le inserzioni pubblicitarie.

NOTA BENE: Le spese sostenute nel 2023 devono essere dichiarate nella domanda presentata per l’anno 2024, mentre quelle sostenute nel 2024 devono essere dichiarate nella domanda presentata per l’anno 2025.

L'agevolazione ha un limite di spesa di 60 milioni di euro per ogni annualità. Se le risorse non sono sufficienti a coprire tutte le richieste, il credito verrà distribuito in modo proporzionale tra i beneficiari.

Termini e procedura per la presentazione delle domande di credito d'imposta

Le imprese editrici di quotidiani e periodici che desiderano accedere al credito d’imposta devono presentare la domanda al Dipartimento per l’informazione e l’editoria entro specifiche scadenze:

  • per l’anno 2024, dal 19 novembre al 19 dicembre 2024, e per l’anno 2025, dal 1° ottobre al 31 ottobre 2025.

La domanda deve essere inoltrata esclusivamente in formato telematico dal legale rappresentante dell’impresa, utilizzando la procedura disponibile nell'area riservata del portale impresainungiorno.gov.it.

L'accesso richiede l’autenticazione tramite SPID, CNS o CIE. La domanda deve includere una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, firmata digitalmente, in conformità all'articolo 47 del DPR 445/2000.

NOTA BENE: Il credito di imposta è previsto in misura pari al 30% della spesa effettiva sostenuta per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa dei giornali quotidiani e dei periodici, non rientranti tra i prodotti editoriali espressamente esclusi ai sensi dell’articolo 4, comma 183, della Legge 24 dicembre 2003, n. 350 e al netto della carta utilizzata per la pubblicazione di inserzioni pubblicitarie.

Bando per il contributo alle scuole per abbonamenti a giornali e riviste (2024-2025)

Il Dipartimento Editoria ha, inoltre, pubblicato il bando del 3 settembre 2024, che prevede un contributo destinato alle scuole statali e paritarie per la sottoscrizione di abbonamenti a giornali quotidiani, periodici e riviste scientifiche, anche in formato digitale.

Tale contributo, introdotto dall'articolo 1, comma 389, della Legge n. 160/2019 e modificato dall'articolo 1, comma 320, della Legge n. 213/2023, permette alle istituzioni scolastiche di ottenere un rimborso fino al 90% delle spese sostenute per gli abbonamenti acquistati tra il 2 settembre 2024 e il 10 febbraio 2025, con un limite massimo di spesa complessiva pari a tre milioni di euro.

NOTA BENE: Le scuole che desiderano beneficiare del contributo per l'anno scolastico in corso potranno presentare la domanda dal 10 dicembre 2024 al 10 marzo 2025. Nel caso in cui le risorse disponibili non fossero sufficienti a coprire tutte le richieste, i fondi verranno ripartiti proporzionalmente tra i beneficiari, in base ai crediti d’imposta richiesti.
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