Studi, 620mila “adeguati"
Pubblicato il 09 giugno 2009
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Il Quotidiano riporta una serie di dati che indicano il numero complessivo di contribuenti che sono sottoposti all’applicazione degli studi di settore (3,7 milioni in tutto) e i numeri di coloro che risultando non congrui hanno scelto l’adeguamento in relazione alla dichiarazione dei redditi relativa al 2007 (620mila) e di quanti, invece, hanno preferito non allinearsi ai risultati degli studi di settore, scegliendo di affrontare l’eventuale percorso di verifica dell’Amministrazione finanziaria (980mila). I dati relativi allo scorso anno dimostrano un andamento, seppur in leggero ribasso, ancora ben al di sopra di quello del 2005. Il sistema sembra aver raggiunto un certo equilibrio: gli adeguamenti annuali fanno emergere ricavi fino alla successiva evoluzione dello strumento; ricavi che poi vengono acquisiti negli anni successivi, quando saranno altri contribuenti ad adeguarsi. Per quanto riguarda le prime stime sul regime dei minimi, introdotto dalla Finanziaria 2008, sembra che per il 2008 il regime a forfait sia stato scelto da 400mila contribuenti; numero che però deve essere confermato in sede di dichiarazione dei redditi.
Nel valutare i pro e i contro dell’adeguamento alle richieste di Gerico non si può prescindere dalla nuova evoluzione degli studi di settore. In attesa della circolare annuale delle Entrate sul tema, si fa riferimento al documento n. 13/E/2009 con il quale l’Agenzia ha dettato gli indirizzi operativi per quest’anno in materia di prevenzione e contrasto all’evasione. Nel testo si legge come nel tentativo di controllare le imprese di minori dimensioni e i lavoratori autonomi gli studi di settore rappresentino uno strumento fondamentale di “orientamento”, in primo luogo considerando le situazioni di non congruità che sono, da sole, un fattore di rischio. In casi di non congruità, i primi ad essere accertati saranno coloro che non hanno effettuato alcun adeguamento in sede di dichiarazione e che presentano livelli medi di scostamento all’interno delle categorie di appartenenza. Tuttavia, l’attività di controllo non si limiterà a valutare lo scarto tra Gerico e il dichiarato, ma si baserà anche su una certa attività di intelligence tale da permettere un “rinforzo” della presunzione di “non congruità”. Da qui, la necessità di rapportare la presunzione da studi con altri elementi-indice di capacità contributiva oltre che con l’analisi dei flussi di natura finanziaria dei soggetti posti sotto osservazione.
Si svolge oggi un Forum online sul tema degli studi di settore, tramite il quale i dirigenti e funzionari dell’agenzia delle Entrate potranno rispondere a una serie di quesiti fra quelli che sono stati inviati dai lettori del Sole 24Ore all’indirizzo di posta elettronica. Saranno così esaminati una serie di problemi relativi a questa parte dichiarativa, che spazieranno dalla valutazione delle disposizioni in materia di accertamento ai chiarimenti sulle modalità di adeguamento alle risultanze di Gerico.
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