Stanziato il budget per finanziare la flessibilità famiglia-lavoro
Autore: Roberta Moscioni
Pubblicato il 04 maggio 2011
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È pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 101 del 3 maggio 2011, il Dcpm n. 277, del 23 dicembre 2010. Si tratta di un nuovo regolamento che riscrive le norme di attuazione dell'articolo 9 della legge n. 53/2000, recante disposizioni circa i “Contributi a favore delle imprese per misure a sostegno della flessibilità e conciliazione lavoro/famiglia”.
Il Decreto, messo a punto dal dipartimento per le politiche per la famiglia, autorizza il finanziamento di progetti destinati ai lavoratori dipendenti (inclusi i dirigenti) che riguardano forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro, come part-time reversibile, telelavoro, orario flessibile in entrata e in uscita, eccetera; oppure azioni dirette a favorire il reinserimento dei lavoratori dopo un periodo di assenza dal lavoro di almeno due mesi a titolo di congedo di maternità, paternità o parentale. A tal fine, l’importo massimo finanziabile è di 500 mila euro. Per i lavoratori autonomi, invece, l'importo massimo finanziabile è di 35mila euro per progetti diretti a consentire al titolare, per esigenze legate alla maternità o alla presenza di figli minori o disabili, di attivare una sostituzione o una collaborazione.
Possono accedere a tali finanziamenti anche i datori di lavoro privati che esercitano attività d’impresa, i consorzi, le associazioni di impresa, le Asl e i datori di lavoro privati che non esercitano attività d’impresa ma sono iscritti in pubblici registri (professionisti).
Il Dcpm entrerà in vigore il 18 maggio 2011 ed entro la fine di maggio sarà pubblicato il nuovo avviso di finanziamento, corredato dalla documentazione necessaria per presentare la domanda.
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