Settembre: riprende l’attività di riscossione del Fisco
Pubblicato il 26 agosto 2021
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È stato disposto dal Cura Italia, dall’8 marzo 2020, il fermo dell’attività di riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate e si è arrivati, dopo varie proroghe, al termine fissato al 31 agosto 2021.
1° settembre: ripresa della riscossione
Dunque, se non interviene una nuova proroga, si riprenderà con la notifica delle cartelle esattoriali, i pignoramenti e le verifiche della Pa prima del pagamento ai fornitori delle fatture superiori a 5.000 euro.
Si stima che la sospensione dell’invio di nuovi atti abbia riguardato circa 60 milioni di provvedimenti. A luglio è stato affermato che l’inoltro sarà graduale: prima saranno spedite le notifiche degli atti in scadenza.
Pertanto, coloro che all’8 marzo 2020, inizio della moratoria, avevano sulle spalle debiti scaduti riceveranno subito gli atti di pignoramento. Per coloro, invece, che alla stessa data pagavano le rate, la ripresa sarà più lenta, visto che c’è tempo fino al 30 settembre per versare le rate sospese.
A tal proposito, si ricorda che i pagamenti in scadenza dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021 potranno essere effettuati in un’unica soluzione o a rate; in questo ultimo caso va presentata domanda di rateizzazione entro il 30 settembre 2021.
Sempre dal 1° settembre:
- riprendono sugli stipendi le trattenute delle quote derivanti da pignoramenti presso terzi attivati nei confronti dei datori di lavoro;
- è possibile procedere con le misure cautelari del fermo amministrativo dei veicoli e dell’ipoteca;
- ripartono le verifiche che la Pa svolge quando deve pagare somme superiori a 5mila euro. Se il beneficiario ha dei debiti erariali, la Pa sospende il pagamento per un importo corrispondente al dovuto.
Nessuna traccia di eventuale spostamento del termine
Non provengono segnali dall’esecutivo circa la possibilità di prorogare nuovamente il termine di sospensione della riscossione.
Vero è che qualche componente del governo ha manifestato interesse per fermare la ripresa della notifica delle cartelle ma il Premier non ha dato cenno di voler continuare sulla strada del rinvio.
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