Iva, accise e dogane: la competenza passa al Tribunale UE

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Iva, accise e dogane: la competenza passa al Tribunale UE

Dal 1° ottobre 2014 passa al Tribunale dell'Unione europea la competenza in materia di Iva, accise e dogane. 

E' quanto previsto dalla riforma dello statuto della Corte di giustizia dell'Unione europea, entrato in vigore il 1° settembre 2024.

La riforma è contenuta nel Regolamento UE 2024/2019 dell’11 aprile 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea del 12 agosto 2024.

Giustizia europea: la riforma dello statuto della CGUE

Le modifiche introdotte sono finalizzate a gestire il crescente carico di lavoro della Corte di giustizia e a garantire un'amministrazione della giustizia più efficiente nell'Unione europea.

La riforma trasferisce al Tribunale la competenza pregiudiziale in specifiche materie, come il sistema IVA, i diritti di accisa e il codice doganale.

La Corte di giustizia manterrà la competenza solo su questioni di principio, come l'interpretazione dei trattati.

Viene introdotto anche un meccanismo di filtraggio per le impugnazioni già esaminate da commissioni indipendenti, ammettendole alla Corte solo se riguardano questioni rilevanti per l'unità del diritto dell'UE.

Inoltre, viene aumentata la trasparenza dei procedimenti con la pubblicazione delle osservazioni scritte sul sito della Corte, salvo opposizione da parte degli interessati.

In vigore dal 1° settembre 2024, competenze trasferite dal 1° ottobre

Il regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Le relative disposizioni entrano in vigore il primo giorno del mese successivo a quello della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, vale a dire, come anticipato, dal 1° settembre 2024.

Tuttavia, il trasferimento delle competenze al Tribunale Ue, come anticipato, sarà applicabile per le domande di pronuncia pregiudiziale pendenti al 1° ottobre 2024.

Ma veniamo al dettaglio delle novità.

Le principali novità della riforma

Tribunale UE competente su IVA, accise e codice doganale

Tra le principali novità introdotte dalla riforma dello statuto della Corte di giustizia dell'Unione europea vi è il trasferimento di competenze pregiudiziali al Tribunale dell'Unione europea.

In particolare, viene trasferita dalla Corte di giustizia al Tribunale UE la competenza su materie quali:

  • sistema comune d'imposta sul valore aggiunto (IVA);
  • diritti di accisa;
  • codice doganale;
  • classificazione tariffaria delle merci;
  • compensazione pecuniaria e l'assistenza ai passeggeri in caso di ritardo o cancellazione dei servizi di trasporto;
  • sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra.

La Corte UE conserverà la competenza a conoscere delle domande di pronuncia pregiudiziale che sollevano questioni indipendenti di interpretazione:

  • del diritto primario;
  • del diritto internazionale pubblico;
  • dei principi generali del diritto o della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

Per garantire certezza del diritto e rapidità, ogni domanda di pronuncia pregiudiziale deve essere presentata alla Corte di giustizia, la quale, seguendo le modalità previste dal proprio regolamento di procedura, stabilirà se la domanda rientra esclusivamente in una o più delle materie specifiche determinate e, di conseguenza, se debba essere trasmessa al Tribunale.

Al fine di assicurare trasparenza, la Corte di giustizia o il Tribunale indicherà sinteticamente, nella pronuncia pregiudiziale, le motivazioni della propria competenza a decidere sulla questione sollevata.

Estensione della procedura di ammissione preventiva delle impugnazioni

A seguire, viene esteso il meccanismo di filtraggio per le impugnazioni avverso le decisioni del Tribunale relative a questioni già esaminate da commissioni di ricorso indipendenti.

Tali cause saranno ammesse alla Corte di giustizia solo se sollevano questioni di grande importanza per l'unità, la coerenza o lo sviluppo del diritto dell'Unione.

Attualmente, tale procedura si applica alle decisioni emesse da quattro commissioni di ricorso, menzionate all'articolo 58 bis dello statuto (vedi infra, punti 1-4), e successivamente impugnate dinanzi al Tribunale.

A partire dal 1º settembre 2024, si aggiungeranno sei nuove commissioni di ricorso indipendenti alle quattro già esistenti, portando il loro numero complessivo a dieci.

La procedura di ammissione preventiva delle impugnazioni, nel dettaglio, viene estesa anche alle decisioni emesse da:

  1. Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER);
  2. Comitato di risoluzione unico (SRB);
  3. Autorità bancaria europea (ABE);
  4. Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA);
  5. Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (AEAPP);
  6. Agenzia dell’Unione europea per le ferrovie (ERA).

La procedura di ammissione preventiva, inoltre, si applicherà anche:

  • alle impugnazioni contro le decisioni del Tribunale relative a quelle adottate da una commissione di ricorso indipendente, istituita dopo il 1º maggio 2019 all'interno di qualsiasi altro organo o organismo dell'Unione, che deve essere adita prima di poter presentare un ricorso al Tribunale;
  • alle controversie riguardanti l'esecuzione di contratti che includono una clausola compromissoria.

Aumento della trasparenza

La riforma prevede che le domande di pronuncia pregiudiziale vengano notificate al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Banca centrale europea che potranno conseguentemente valutare se intervenire depositando memorie o osservazioni scritte.

Inoltre, si dispone che le memorie e osservazioni scritte presentate da un interessato siano pubblicate sul sito Internet della Corte di giustizia, a meno che l'interessato non si opponga alla pubblicazione.

L'intento è quello di rendere i procedimenti più trasparenti.

Modifiche ai regolamenti di procedura di Corte e Tribunale UE

Per rendere operativo, infine, il trasferimento delle competenze pregiudiziali al Tribunale, si è reso necessario anche modificare sia al regolamento di procedura della Corte di giustizia sia a quello del Tribunale UE.

Entrambi i regolamenti, di conseguenza, sono stati emendati e le relative modifiche sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale UE nella medesima data del 12 agosto 2024.

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