Riforma processo tributario: terminati i lavori della Commissione. Testo ai ministri

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La Commissione interministeriale Mef-Giustizia di riforma del contenzioso fiscale ha inviato ieri i lavori compiuti ai ministri dell’Economia e della Giustizia che dovranno tessere il testo da presentare come legge da approvare, con l’intendo di migliorare le decisioni prese e ridurre i tempi dei processi.

Su un punto rilevante – la scelta dei magistrati tributari - non è stato possibile trovare una soluzione e pertanto sono rimaste sul tavolo le due ipotesi: la prima prevede l’istituzione di una quinta magistratura di ruolo, per migliorare i giudicati di merito, mentre la seconda lascia invariato l’attuale sistema del primo grado mentre per il secondo grado ipotizza l’istituzione di un giudice ad hoc quando si tratta di cause di valore importante.

Le proposte avanzate prevedono l’inserimento della prova testimoniale, regolata in base a quanto previsto nel Codice civile; inoltre, si intende promuovere più efficacemente la fase conciliativa spettante al giudice.

Per snellire il carico di cause pendenti in fase di legittimità, si propone l’applicazione a tempo pieno dei magistrati del Massimario. Ma la Commissione, sulla questione, ritiene utile un incisivo intervento da parte del legislatore.

Ma torniamo alle due ipotesi rimaste in piedi per quanto riguarda i magistrati tributari.

Una, come detto, rivede la figura di tale giudice disponendo l’assunzione dopo concorso: al posto degli attuali magistrati part time si passa a figure a tempo pieno.

L’altra lascia intatto l’impianto della commissione tributaria provinciale, dove i magistrati onorari siano identificati con laurea in giurisprudenza o economia e l'abilitazione forense o da commercialista; nel secondo grado, quindi nelle commissioni regionali, la presenza di un magistrato ad hoc che può essere un giudice ordinario oppure un avvocato o commercialista, che approdi alla funzione dopo 15 anni di attività o anche un professore universitario.