Riduzione IRPEF e rottamazione: risposte di Leo

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Riduzione IRPEF e rottamazione: risposte di Leo

Implementare una strategia di recupero dell'evasione fiscale per alleggerire il carico fiscale delle classi medie. Questo intervento mira a beneficiare i contribuenti con un reddito annuo compreso tra 28.000 e 50.000 euro, estendendo, se possibile, fino a 60.000 euro. Così ha affermato il viceministro dell'Economia Maurizio Leo, durante il suo discorso a Telefisco 2025 del 5 febbraio 2025.

Lo stesso Leo ha confermato la possibilità di offrire un'altra opportunità a coloro che non sono riusciti a saldare le rate della rottamazione quater: è stato aperto un fascicolo ed i tecnici stanno lavorando per modificare uno degli emendamenti al decreto Milleproroghe attualmente sotto esame al Senato.

Non possibilista, invece, il Viceministro Mef ad una nuova rottamazione (la quinquies).

In sede di Telefisco 2025 anche una risposta sui criteri per la dilazione delle rate.

Riduzione IRPEF: nel 2025?

Come si può procedere alla nuova riduzione dell'IRPEF?

"La sfida è trovare le risorse necessarie," ha chiarito Leo. "Siamo impegnati con l'Agenzia delle Entrate e la Ragioneria Generale dello Stato per assicurare che ogni azione sia condotta con cautela, in conformità con le normative europee più recenti. Abbiamo ottenuto progressi notevoli nel contrasto all'evasione fiscale, con recuperi che ammontano a 32,7 miliardi di euro e una tendenza in crescita. È fondamentale definire gli aspetti strutturali del recupero utilizzabili per supportare le misure a favore delle classi medie. Inoltre, si prevedono ulteriori azioni legate all'aumento dell'occupazione che potranno generare significativi introiti fiscali."

L’intenzione del Governo è di portare la tassazione per chi supera lo scaglione di 28.000 euro di reddito al 33 per cento, fino alla soglia di 50.000 euro. In ballo anche la possibilità di portare la soglia reddituale che fa scattare la tassazione più alta del 43 per cento a 60.000 euro.

Sarà cruciale anche esaminare l'aumento dell'occupazione, che porterà a significativi introiti fiscali. Come già osservato in precedenza, l'attenzione è rivolta all'effetto che l'IRES incentivante avrà sul bilancio dello Stato.

Però non è dato sapere se il taglio potrà avvenire già nel periodo di imposta 2025.

Rottamazione-quater: un aiuto per chi non ha pagato le rate

Appare più ampia, invece, l'opportunità di offrire una seconda possibilità a chi non è riuscito a versare le rate della rottamazione-quater.

Il Viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, ha confermato che è stato aperto un dossier e che "i tecnici stanno attualmente lavorando per modificare uno degli emendamenti al decreto Milleproroghe in discussione al Senato".

Tuttavia, la decisione finale spetta alla Ragioneria Generale dello Stato.

Al momento la regolarizzazione dei pagamenti dell'agevolazione attualmente disponibile è limitata ai contribuenti con debiti fiscali maturati tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022, permettendo così di saldare i propri debiti senza incorrere in sanzioni e interessi.

Rottamazione-quinquies: prima occorre risolvere il magazzino riscossione

Una possibile rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali nel 2025 dipenderà da un'analisi approfondita del portafoglio debiti dell'Agenzia delle Entrate Riscossione, come evidenziato dal Viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, durante Telefisco 2025.

"Il vero problema sono i 1.275 miliardi di magazzino della riscossione che a fine gennaio aumenterà sicuramente. Dobbiamo fare un'operazione verità e abbiamo incaricato una Commissione, anche con l'Agenzia delle Entrate, per capire esattamente quanti carichi possono essere abbandonati, quanti gestiti in modo differente e quanti possono dar corso a rottamazioni”.

Pertanto la risposta alla domanda se ci sarà a nuova rottamazione delle cartelle nel 2025 è nelle mani degli esiti della Commissione.

Dunque, per ora, è esclusa la possibilità di un nuovo regime di definizione agevolata con l'approvazione della legge di conversione del DL Milleproroghe.

La proposta, si ricorda, sarebbe di riaprire la rottamazione ai carichi affidati alla riscossione dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023 con adesione da perfezionarsi entro il 30 aprile 2025, mentre il pagamento della prima (di un massimo di 18) o unica rata dovrebbe avvenire entro il 31 luglio 2025.

Rateazione: risposte di Telefisco

Durante l’incontro con la stampa specializzata del 5 febbraio 2025, è stato chiarito che per dimostrare una situazione temporanea di difficoltà economica, per la rateizzazione, sono validi esclusivamente i criteri stabiliti dalla normativa e dal Decreto Ministeriale del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 27 dicembre 2024.

Chiarimenti anche per il caso della decadenza dal piano di rientro.

Vediamo le due questioni.

Allungamento della dilazione: criteri

L'articolo 19 del DPR 602/1973, relativo alla rateizzazione dei ruoli, è stato aggiornato dal Decreto Legislativo n. 110/2024, attuando così le direttive della Legge 111/2023.

Pertanto, a partire dal 1° gennaio 2025, si prevede un aumento progressivo della rateizzazione, fino a un massimo di 120 rate mensili, a seconda del livello di difficoltà economica del debitore.

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze, mediante il decreto del 27 dicembre 2024, ha definito i criteri specifici per stabilire uno stato di temporanea difficoltà economica finanziaria. Questa condizione è essenziale per accedere a una dilazione per importi superiori a 120.000 euro e anche per somme fino a 120.000 euro qualora si richieda una rateizzazione che superi le 84 rate normalmente previste, estendendosi da 85 fino a un massimo di 120 rate mensili per le domande effettuate nei bienni 2025 e 2026.

Il Dm 27 dicembre 2024 ha definito non solo i dettagli operativi dei parametri ma anche tre scenari particolari.

Il primo riguarda la situazione in cui l'unico immobile del debitore, utilizzato come abitazione principale o come sede di attività, risulta completamente inagibile. In questo caso, il debitore può automaticamente accedere alla rateizzazione estesa fino a 120 rate mensili, presentando solo la certificazione di inagibilità fornita dal comune.

Gli altri due scenari includono le pubbliche amministrazioni e i condomini. Per le pubbliche amministrazioni, l'approvazione della dilazione dipende esclusivamente dalla presentazione di una dichiarazione del loro legale rappresentante. Per i condomini, è stato introdotto l'indice Beta, che calcola il rapporto tra l'ammontare del debito e il totale delle entrate dell'ultimo bilancio approvato.

Durante l’incontro con la stampa il 5 febbraio 2025, è stata posta una domanda all'Agenzia delle Entrate riguardo la possibilità di accedere alla rateizzazione senza dover dimostrare la temporanea difficoltà economica del debitore, ma basandosi su altri fattori concreti, quali i crediti "in sospeso" nei confronti di enti pubblici.

Questi ultimi non sono inclusi tra i criteri dell'indice di liquidità richiesto per le società e le ditte individuali che applicano la contabilità ordinaria.

L'Agenzia delle Entrate non ha ammesso margini di interpretazione aggiuntivi, specificando che "l'analisi della situazione temporanea di reale difficoltà economico-finanziaria del debitore, ai fini dell'approvazione della rateizzazione, deve seguire strettamente i criteri dettagliatamente definiti dal Legislatore delegato nell'articolo 19, comma 1.2, del DPR n. 602/1973".

Decadenza dalla rateazione: automatismo

Un altro interrogativo posto all'Agenzia delle Entrate ha riguardato la decadenza dai piani di rientro, che avviene quando non si effettua il pagamento di 8 rate, anche non consecutive.

L'Agenzia delle Entrate ha confermato che la decadenza si applica automaticamente secondo l'articolo 19, comma 3, lettera a) del DPR 602/1973.

Di conseguenza, non è necessaria alcuna notifica di provvedimento al debitore decaduto.

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