Riforma della riscossione: dilazione ruoli e discarico dei debiti
Pubblicato il 04 luglio 2024
In questo articolo:
Condividi l'articolo:
Più attenzione ai contribuenti in difficoltà con l’allungamento dei piani di dilazione: è quanto previsto dal decimo decreto delegato della riforma fiscale, quello dedicato alla riscossione, approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il 3 luglio 2024.
Ma non solo dilazioni: il provvedimento si occupa del sistema degli accertamenti esecutivi disponendo che dovrà essere esteso a tutti gli atti impositivi, della riduzione del magazzino di Agenzia delle Entrate riscossione (Ader) e del ricorso contro l’estratto di ruolo.
Vediamo i punti più salienti.
Dilazione allargata
Il testo del decreto legislativo sulla riforma della riscossione interviene sul pagamento rateale dei debiti fiscali, modificando l'articolo 19 del decreto del Presidente della Repubblica n. 602/1973.
Per debiti che non superano i 120.000 euro può essere chiesta la rateizzazione dal contribuente optando, in base all'anno in cui la richiesta viene presentata:
- per gli anni 2025 e 2026, fino a un massimo di 84 rate mensili;
- per quelle effettuate degli anni 2027 e 2028, fino ad un massimo di 96 rate;
- dal 1° gennaio 2029 in poi, fino a 108 rate.
Se l’istante documenta la temporanea situazione di obiettiva difficoltà, la ripartizione del pagamento delle somme iscritte a ruolo, comprese in ciascuna richiesta di dilazione, può essere concessa:
a) per le somme di importo superiore a 120.000 euro, fino ad un massimo di centoventi rate mensili, indipendentemente dalla data di presentazione della richiesta;
b) per le somme di importo fino a 120.000 euro:
1) da 85 a 120 rate mensili, per le richieste presentate negli anni 2025 e 2026;
2) da 97 a 120 rate mensili, per le richieste presentate negli anni 2027 e 2028;
3) da 109 a 120 rate mensili per le richieste presentate a decorrere dal 1° gennaio 2029.
Valutazione per la difficoltà finanziaria – Si elencano i parametri per la valutazione della sussistenza della temporanea situazione di obiettiva difficoltà:
- per le persone fisiche e i titolari di ditte individuali in regimi fiscali semplificati, il riferimento è all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (I.S.E.E.) del nucleo familiare del debitore e all’entità del debito da rateizzare e di quello residuo eventualmente già in rateazione;
- per i soggetti diversi da quelli di cui sopra, all’indice di liquidità e al rapporto tra debito da rateizzare e quello residuo eventualmente già in rateazione e il valore della produzione.
Discarico automatico e anticipato
L’articolo 3 del rivisto decreto delegato sulla riscossione tratta delle regole per la cancellazione dei debiti gestiti dall'Agenzia delle entrate-riscossione e non riscossi. Ecco cosa viene stabilito:
- a partire dal 1° gennaio 2025, tutti i debiti non recuperati affidati all'Agenzia verranno automaticamente annullati (Discarico automatico) il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell’affidamento delle somme all’AdER. Un decreto specifico emanato dal Ministero dell'economia e delle finanze fornirà indicazioni sulle procedure specifiche;
- è però possibile che l'agente di riscossione in qualsiasi momento invii all'ente creditore una notifica di cancellazione anticipata per i debiti che sono soggetti a fallimento, liquidazione giudiziale o che sono stati verificati e risultano privi di beni pignorabili del debitore, utilizzando i dati dell'Anagrafe Tributaria.
Gli enti creditori hanno la possibilità di annullare anticipatamente i crediti; quelli già stati assegnati all'ente riscossore al momento dell'entrata in vigore del decreto delegato possono essere annullati dopo ventiquattro mesi dalla loro presa in carico. Per i crediti che verranno affidati dopo l'entrata in vigore del decreto, il periodo per procedere al discarico anticipato varierà tra 24 e 30 mesi.
Riaffidamento dei carichi - Se si verifica un discarico automatico, l'ente creditore ha un'opportunità aggiuntiva per tentare il recupero del credito, riprendendo il controllo dello stesso.
Può scegliere di gestire il recupero direttamente o di affidarlo nuovamente all'Agenzia delle Entrate-Riscossione per altri due anni. Inoltre, l'ente ha la facoltà di vendere il credito a privati attraverso un processo di asta pubblica, trasferendo così il rischio a questi ultimi. Importante notare che, in caso di vendita a privati, non si applicano le norme dell'articolo 1264 del codice civile, che stabilisce che la cessione del credito è valida nei confronti del debitore solo se accettata da quest'ultimo o se a lui notificata.
Magazzino AdER: opera di pulizia
Viene dettagliato un piano per risolvere i debiti gestiti dall'Agenzia delle Entrate-riscossione:
- con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze verrà costituita una commissione guidata da un presidente di sezione della Corte dei conti, che può essere in servizio o in pensione, con membri provenienti dal Dipartimento delle finanze e dalla Ragioneria generale dello Stato;
- la commissione è incaricata di valutare i debiti accumulati dall'Agenzia, con il supporto dell'Agenzia delle entrate e dopo aver consultato gli enti previdenziali e raggiunto un accordo con la Conferenza unificata;
- la commissione dovrà proporre al Ministro delle finanze strategie per cancellare in modo parziale o totale i debiti entro determinate scadenze:
- i debiti dal 2000 al 2010 devono essere risolti entro il 31 dicembre 2025;
- i debiti dal 2011 al 2017 devono essere risolti entro il 31 dicembre 2027;
- i debiti dal 2018 al 2024 devono essere risolti entro il 31 dicembre 2031.
I membri della commissione non riceveranno compensi, gettoni di presenza, o rimborsi spese di alcun tipo.
Ricorso contro il ruolo
E’ stata recepita un'importante innovazione nella legislazione fiscale italiana riguardante il diritto di contestazione delle cartelle esattoriali non notificate.
Questa modifica legislativa è stata stimolata da una sentenza della Corte Costituzionale, che ha evidenziato la necessità di una maggiore protezione del diritto di difesa del contribuente.
Originariamente, il decreto del Presidente della Repubblica n. 602/1973 stabiliva che non era possibile contestare una cartella esattoriale di cui si era venuti a conoscenza solo attraverso l'estratto di ruolo.
Pur rimanendo fermo il principio in base al quale non è possibile procedere alla impugnativa dell’estratto di ruolo, con la riforma della riscossione si prevede che il debitore ha il diritto di impugnare la cartella in alcuni casi:
- quando la contestazione è legata alla gestione dei contratti pubblici;
- in caso di procedure di risoluzione della crisi d’impresa;
- quando sono coinvolti finanziamenti concessi da soggetti autorizzati;
- in situazioni dove l'acquirente di un'azienda scopre debiti fiscali del venditore che non erano stati contestati a causa di una mancata notifica.
Sono scenari in cui dalla mancata impugnazione della cartella non notificata, il debitore può subire danni significativi.
La nuova regolamentazione è applicabile anche ai procedimenti già in corso al momento dell’entrata in vigore del decreto legislativo, rispettando così la decisione della Corte Costituzionale che ha sottolineato l'importanza del diritto di difesa e ha esortato il legislatore a intervenire.
Accertamenti
Infine, in futuro è previsto che il sistema degli accertamenti esecutivi sarà applicato a quasi tutte le forme di atti impositivi, come il recupero dei crediti d'imposta e le imposte indirette diverse dall'IVA. Questo allargamento non includerà, tuttavia, la liquidazione automatica o il controllo formale delle dichiarazioni.
Rottamazione quinquies?
Non c’è traccia nel provvedimento approvato della possibilità di una nuova rottamazione. Quella ora in essere è destinata ai carichi affidati fino al 31 dicembre 2023.
Tabella riassuntiva
Dilazione dei ruoli
Anno Richiesta | Importo Debito ≤ €120,000 | Importo Debito > €120,000 | Note |
---|---|---|---|
2025 - 2026 | 84 rate mensili | Fino a 120 rate mensili | Per debiti oltre €120,000, il numero di rate può variare se dimostrata difficoltà finanziaria. |
2027 - 2028 | 96 rate mensili | Fino a 120 rate mensili | La dilazione può essere richiesta anche per debiti significativi con condizioni simili. |
Dal 2029 | 108 rate mensili | Fino a 120 rate mensili | L'incremento delle rate è previsto per supportare meglio i contribuenti nel lungo termine. |
Criteri di valutazione per la difficoltà finanziaria:
- Per persone fisiche e titolari di ditte individuali: Basato sull’ISEE del nucleo familiare del debitore e l'ammontare del debito da rateizzare e quello residuo.
- Per enti e soggetti diversi: Valutazione basata sull'indice di liquidità, rapporto debito/residuo e valore della produzione.
Ricevi GRATIS la nostra newsletter
Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.
Richiedila subitoCondividi l'articolo: