Revisore socio senza Irap

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La Corte di Cassazione, chiamata ad intervenire su un ricorso dell'Agenzia delle Entrate, ha stabilito l'esclusione da Irap dei compensi percepiti da un commercialista e revisore legale per l’attività esercitata all’interno della società di revisione della quale è socio.

In tema di Irap, spiega la Corte richiamando una pronuncia per un caso identico, l'esercizio di un'attività professionale nell'ambito dell'organizzazione costituita da una società di cui il professionista è socio o dipendente non realizza il presupposto impositivo costituito dall'autonoma organizzazione (Ordinanza 15746/2010).

Assenza di autonoma organizzazione

Era emerso, dai giudizi precedenti, che il contribuente svolgesse l'attività professionale attraverso l'apporto assoluto e preponderante del proprio lavoro senza avvalersi di alcuna collaborazione e che la consistenza dei beni strumentali, rapportata all'ammontare dei redditi percepiti, non era diretta a potenziare l'attività autonoma.

Dunque il contribuente:

  • operava nell’ambito di una struttura non propria, ma della società;
  • non conseguiva ulteriori emolumenti, se non di lieve entità.

Di conseguenza la Corte di cassazione, con la sentenza n. 17566 del 2 settembre 2016, ha respinto il ricorso dell'Agenzia.

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