RdC, riduzione di 5 euro mensili in caso di rifiuto di un’offerta di lavoro
Pubblicato il 10 novembre 2021
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Norme più stringenti in tema di occupabilità per il percettore del Reddito di Cittadinanza. Infatti, è prevista una riduzione pari a 5 euro mensili al primo rifiuto di un’offerta di lavoro “congrua”. Inoltre, saranno introdotti meccanismi più stringenti per certificare il rifiuto e la ricerca attiva del lavoro è verificata in presenza dal centro per l’impiego con frequenza almeno mensile.
Sono queste le principali modifiche apportate alla bozza della Legge di Bilancio 2022, che entreranno nel testo finale da trasmettere al Senato.
Reddito di Cittadinanza, più controlli
Per far fronte al prevedibile incremento di domande del Reddito di Cittadinanza saranno aumentate le misure contro gli abusi, con il potenziamento dei controlli nella fase precedente all’accettazione della domanda sui requisiti di residenza e patrimoniali, anche attraverso l’interoperabilità delle banche dati dei diversi enti coinvolti.
Reddito di Cittadinanza, revoca al secondo rifiuto e certificazione rifiuto
In tema di RdC resta confermata la principale novità, ovvero la revoca del sussidio al secondo rifiuto di un’offerta di lavoro congrua, invece che al terzo come accade ora.
L’altra novità riguarda una misura specifica per certificare il rifiuto, per accertare che l’offerta di lavoro sia stata effettivamente ricevuta e nel caso non sia accettata, possa scattare il conseguente décalage.
Superbonus 110%, proroga vincolata all’ISEE per le villette
Per quanto concerne le modifiche apportate alla bozza della Legge di Bilancio 2022 in merito al superbonus 110%, la proroga per le abitazioni unifamiliari resterà vincolata al tetto ISEE da 25.000 euro.
Tuttavia, l’idea che si fa largo fra governo e maggioranza è quella di cancellare il limite legato all’indicatore reddituale-patrimoniale e sostituirlo con un limite di tempo. In pratica, secondo il nuovo meccanismo allo studio, le “villette” potranno utilizzare il superbonus a patto di centrare un ritmo di realizzazione degli interventi piuttosto ambizioso: le ipotesi puntano a tenere aperti i cancelli dell’agevolazione solo a chi riuscirà a presentare entro il 1° marzo la comunicazione di inizio lavori (Cila), oppure di raggiungere il 60% dei lavori entro i primi sei mesi dell’anno.
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