RdC, ok del GDPR sul controllo dei dati da parte dell’INPS
Pubblicato il 01 dicembre 2020
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Arriva il parere favorevole da parte del Garante per la protezione dei dati (GDPR) in merito alle misure che l’INPS adotterà per acquisire anche in modo massivo, sulla base di apposite convenzioni da stipularsi con diversi soggetti pubblici, le informazioni necessarie per effettuare i controlli sulla concessione del Reddito di Cittadinanza (RdC).
A specificarlo è il GDPR, con un avviso del 30 novembre 2020, chiarendo che il parere favorevole dell’Autorità è stato reso sullo schema di provvedimento dell’INPS, che tiene conto di tutte le indicazioni fornite dall’Ufficio nel corso di interlocuzioni avute con l’Istituto Previdenziale per rendere lo schema pienamente conforme alla normativa nazionale ed europea.
RdC, trattamento dei dati INPS
I trattamenti di dati che l’INPS dovrà svolgere, pur essendo finalizzati all’esecuzione di un compito di interesse pubblico, presentano rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati. Ciò in quanto si prevedono scambi di dati personali - su larga scala e con modalità telematiche - relativi alla salute, alla condizione sociale e alla situazione economica e finanziaria, nonché a condanne penali e reati, riferiti principalmente a soggetti vulnerabili, anche minori d’età.
I dati oggetto di scambio tra l’INPS e le diverse amministrazioni - Anagrafe tributaria, Pra, Regioni, Comuni - dovranno quindi essere limitati a quelli strettamente necessari ad effettuare le verifiche previste dalla legge (possesso di beni immobili, intestazione di autoveicoli, ricovero in strutture pubbliche di lunga degenza, condanne o misure cautelari personali).
RdC, integrità e riservatezza dei dati
Dovranno essere adottate, inoltre, adeguate misure di sicurezza volte ad assicurare l’integrità e la riservatezza dei dati:
- sia con riferimento ai flussi informativi;
- sia con riferimento ai trattamenti effettuati dalle amministrazioni che detengono i dati.
RdC, la verifica del GDPR
Il GDPR, infine, nel prendere atto di quanto dichiarato dall’INPS - ossia che verranno rispettati gli stessi criteri anche per le verifiche sulla permanenza dei requisiti durante tutto il periodo di fruizione del beneficio - si riserva di verificare la conformità al Regolamento UE di tali successivi controlli nell’ambito della valutazione di impatto più generale che verrà predisposta dall’INPS.
Le misure di garanzia approvate, consentendo l’incrocio dei dati ai fini delle opportune verifiche dell’INPS, confermano il presidio dell’Autorità teso a favorire l’erogazione del Reddito di Cittadinanza solo a coloro che ne hanno diritto e per i quali risulti dimostrato il reale stato di necessità.
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