Quote Srl sospese tra due Albi

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Con l’approvazione definitiva da parte della Camera della manovra estiva (Dl n. 112/2008) si è reso direttamente applicabile l’articolo 36, che prevede un cambio di regole per la gestione degli atti di trasferimento delle quote delle Srl. Si tratta di una vera e propria “deregulation” che apre ai commercialisti la possibilità di ufficializzare al Registro imprese il passaggio di quote di società a responsabilità limitata, mentre conserva per i notai il percorso tradizionale di redazione dell’atto e invio al Registro imprese. Il Dl 112/2008, dopo le modifiche introdotte dal dibattito parlamentare, prevede che l’atto di trasferimento di cui al secondo comma dell’articolo 2470 del Codice civile può essere sottoscritto con firma digitale e venga depositato entro 30 giorni presso l’ufficio del Registro delle imprese nella cui circoscrizione è stabilita la sede sociale, a cura di un intermediario abilitato ai sensi dell’articolo 31, comma 2-quater, della legge 340/2000. Dunque, spetta ai commercialisti inviare, con modalità telematica, la scrittura privata. La verifica preliminare sulla disponibilità delle quote, assenso di eventuali terzi o vincoli statutari che possono rendere illegittimo l’atto, invece, continuano a far parte di quegli adempimenti che, in via preliminare, devono essere fatti dai notai. Per i commercialisti questi atti sono lasciati all’iniziativa del singolo. Dunque, anche dopo la semplificazione apportata, istituzionalmente spetterà sempre al notaio verificare se sulla quota da cedere non gravano pegni, se per statuto è cedibile e a che condizione, se chi vende ha problemi familiari. In altri termini, restano di competenza dei notai tutti gli atti di accertamento sulla posizione di chi vende.

Le nuove regole in materia di gestione degli atti di trasferimento delle quote di società a responsabilità limitata, dunque, affiancano al notaio la figura del commercialista, che provvederà alla trasmissione telematica se le parti hanno predisposto l’atto con la propria firma digitale. Soprattutto nella parte iniziale, il nuovo sistema se da una parte spiana la strada ai commercialisti, dall’altra crea qualche difficoltà per i notai che lamentano un aumento dei costi e una diminuzione della sicurezza a causa del calo delle verifiche su parti, quote e statuti che l’assenza del pubblico ufficiale non potrà più garantire.

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