Proposta Csm Collegi tributari speciali in Cassazione

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Proposta Csm Collegi tributari speciali in Cassazione

Introdurre un’apposita disciplina legislativa che permetta la costituzione straordinaria e temporanea di appositi collegi giudicanti speciali in Corte di Cassazione, a cui affidare in maniera programmata lo smaltimento dell’arretrato dei procedimenti pendenti in materia tributaria.

Per smaltire pendenze e affrontare sopravvenienze

E’ questa la proposta formulata dal plenum del Consiglio superiore della magistratura – con Delibera del 15 marzo 2017 - al Ministero della giustizia, onde consentire di alleggerire il carico di procedimenti tributari pendenti innanzi alla Suprema Corte, nonché di affrontare con maggior agio le sopravvenienze preventivate. Una sorta, dunque, di task force, con la missione di azzerare o quantomeno di ridurre sensibilmente, con riferimento alla materia tributaria ed applicando le relative regole speciali, il “fardello” che impedisce ai giudici di legittimità di operare in modo pienamente funzionale.

E’ infatti risaputo come sia elevatissimo il numero di procedimenti tributari pendenti in Cassazione, se solo si pensi che dei totali 150 mila procedimenti in materia civile, ben il 47% (ovvero oltre 50 mila) sia da imputarsi proprio alla Sezione Tributaria. E la situazione non si prospetta migliore per il futuro, stante un’inarrestabile trend in crescita di ricorsi, per cui, in una proiezione simulata al 2025, la pendenza tributaria finirebbe per arrivare sino al 64% delle complessiva pendenza civile.

Almeno 50 magistrati per eliminare arretrato

Una serie di cautele – precisa il Csm – devono essere adottate per la scelta dei componenti dei suddetti collegi speciali (da individuarsi nel numero congruo di almeno 50 unità), se del caso, mediante costituzione di un’apposita Sezione tributaria, che dovrebbe funzionare in sinergia con quelle già esistenti, ma occuparsi esclusivamente dell’eliminazione dell’arretrato tributario attuale.

E’ opportuno valutare, infine – si legge nella Delibera - la possibilità che la presidenza di tali collegi speciali venga affidata a consiglieri ora in servizio presso la Cassazione, in modo da assicurare un raccordo giurisprudenziale con l’attività dei collegi ‘ordinari’, che continueranno ad occuparsi dei procedimenti attualmente pendenti e di quelli di nuova iscrizione.

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