Perdite incongruenti con il ristorante-bis

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Malgrado i risultati negativi ottenuti per cinque anni, per come scaturiscono dalla contabilità, una società avrebbe insistito nella stessa attività, in palese contrasto “con i principi di ragionevolezza, anche sotto il profilo dell’antieconomicità del comportamento della contribuente che inspiegabilmente si sarebbe decisa ad aprire un altro esercizio contiguo”. E’ perciò legittimo l’accertamento analitico-induttivo del Fisco, che ha ravvisato gravi incongruenze tra i valori dichiarati e i valori ragionevolmente attesi in base alle caratteristiche dell’attività esercitata o agli studi di settore. Questo ritiene la Cassazione in sentenza n. 24436 del 2 ottobre scorso.
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