Patrimonio residuo di Srl, quando è possibile devolverlo ad un ETS?

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Patrimonio residuo di Srl, quando è possibile devolverlo ad un ETS?

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con la nota n. 6137 dell’8 aprile 2022, risponde ad un quesito in tema di possibilità, da parte degli Enti del Terzo Settore, di ricevere il patrimonio residuo di una Srl secondo quanto disposto dall’art.12 del Dlgs. 117/2017.

La questione

Nel caso di specie, viene chiesto al Ministero se sia possibile, per una Srl in scioglimento volontario, devolvere il proprio patrimonio residuo a favore di una associazione di promozione sociale iscritta dal 2012 al relativo registro ma in fase di trasmigrazione automatica al RUNTS, istituito dall’art. 54 del D.Lgs. 117/2017 (Codice del Terzo Settore).

La risposta del Ministero

Il Ministero affronta due questioni:

  1. L’associazione per la quale è in atto la procedura automatica di trasmigrazione al RUNTS può essere considerata un Ente del Terzo Settore?
  2. Come si calcola il relativo periodo di operatività?

Riguardo la prima domanda, il Ministero chiarisce che dal 23 novembre 2021, data di inizio dell’operatività del RUNTS che sostituirà a regime tutti i registri attualmente in vigore, ogni ufficio deve verificare la sussistenza o meno del requisito per l’iscrizione, continuando peraltro comunque gli enti ad usufruire dei diritti e dei benefici derivanti dalla propria qualifica. Ne deriva, quindi, che, in via teorica, l’ente potrebbe beneficiare della devoluzione patrimoniale anche prima della trasmigrazione ma si rischierebbe, in caso di esito negativo della procedura, di eludere di fatto quanto stabilito dall’art. 12 del Codice del Terzo settore.

Riguardo la seconda questione, il periodo di operatività sarebbe però incerto perché dipendente dalla risposta positiva o meno della procedura di trasmigrazione.

In conclusione, la devoluzione sarebbe possibile a due condizioni:

  1. accantonare i proventi e rinviarne l’utilizzo al termine della procedura di trasmigrazione al RUNTS;
  2. versare, in caso di esito negativo, quanto ricevuto alla Fondazione Italia Sociale istituita nel 2017 con lo scopo di aumentare le risorse private da dedicare a iniziative e progetti sociali per tutto il Paese.
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