Opzione donna, Quota 103, APE sociale: l’INPS illustra le novità

Pubblicato il



Opzione donna, Quota 103, APE sociale: l’INPS illustra le novità

Opzione donna, Quota 103, APE sociale, pensioni minime e agevolazioni pensionistiche per le lavoratrici madri sono oggetto di approfondimento nella circolare n. 53, emanata dall’INPS il 5 marzo 2025.

La circolare, condivisa con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, fa il punto sulle novità in materia pensionistica della legge di Bilancio 2025, in particolare, sulle disposizioni già operative, rinviando a successiva circolare le istruzioni sulle disposizioni la cui efficacia è subordinata all’emanazione dei decreti ministeriali attuativi.

Modifica dei limiti ordinamentali per i dipendenti pubblici

La legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 162, lettera b) della legge 30 dicembre 2024, n. 207) eleva i limiti ordinamentali per i lavoratori delle pubbliche amministrazioni, ove inferiori, al requisito anagrafico per il raggiungimento della pensione di vecchiaia (67 anni fino al 2026).

Per gli iscritti a casse pensionistiche specifiche come la Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (CPDEL), alla Cassa per le pensioni ai sanitari (CPS), alla Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI) e alla Cassa per le pensioni agli ufficiali giudiziari, agli aiutanti ufficiali giudiziari e ai coadiutori (CPUG),  le quote di pensione liquidate con il sistema retributivo e riferite ad anzianità inferiori a 15 anni al 31 dicembre 1995 sono calcolate con le aliquote di rendimento di cui all’Allegato II della medesima legge di Bilancio 2024 

Con le stesse aliquote di rendimento sono determinate le quote di pensione calcolate con il sistema retributivo in caso di dimissioni volontarie a partire dal 2025 di dipendenti con età anagrafica tra 65 e 67 anni.

Riliquidazione delle pensioni dei lavoratori autonomi nel regime dei lavoratori dipendenti

La legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 172) abroga, dal 1° gennaio 2025, l’articolo 2-ter del Decreto-Legge n. 30 del 1974, che consentiva ai pensionati delle Gestioni speciali dei lavoratori autonomi (coltivatori diretti, mezzadri e coloni, artigiani ed esercenti attività commerciali), nonché ai suoi superstiti, di richiedere la pensione prevista dalle norme dell'Assicurazione generale obbligatoria (AGO) del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, a perfezionamento di tutti i requisiti nell'AGO e indipendentemente dai contributi accreditati nelle Gestioni speciali predette, con la possibilità di utilizzare - ai fini del diritto a pensione - anche i contributi AGO eventualmente computati per la liquidazione della pensione a carico della Gestione speciale. La pensione della gestione speciale era revocata dalla data di decorrenza della nuova pensione AGO.

La circolare INPS n. 53/2025 specifica che l’abrogazione non influisce sulle domande presentate entro il 31 dicembre 2024.

Proroga Opzione Donna

La legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 173) estende la possibilità di accesso alla pensione anticipata Opzione donna per le lavoratrici che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2024 35 anni di anzianità contributiva e 61 anni di età anagrafica, riducibile fino a 59 anni in presenza di figli (un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni).

La pensione è calcolata con il sistema contributivo e non subisce gli adeguamenti alla speranza di vita. La decorrenza della pensione segue la regola della finestra mobile e non può essere, comunque, anteriore:

  • al 1° febbraio 2025 per le lavoratrici dipendenti e autonome la cui pensione è liquidata a carico dell’AGO e delle forme sostitutive dell’AGO.
  • al 2 gennaio 2025 per le lavoratrici dipendenti la cui pensione è liquidata a carico delle forme esclusive dell’AGO.

Per le lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi (imprese per le quali è attivo al 1° gennaio 2025, o risultare attivato in data successiva, un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa), la riduzione massima dell’età anagrafica si applica anche senza figli.

Proroga Quota 103

L’INPS, con la circolare n. 53/2025 , ricorda poi che la legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 174) estende la possibilità di accesso alla pensione anticipata flessibile, cd. Quota 103 a chi raggiunge i requisiti (62 anni di età e 41 anni di contributi) nel 2025.

Il trattamento pensionistico è calcolato con il sistema contributivo e ha un tetto massimo pari a 4 volte il trattamento minimo INPS fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. La decorrenza del trattamento pensionistico varia a seconda della categoria lavorativa:

  • 7 mesi dalla data di maturazione dei requisiti per privati e autonomi (non prima del 2 agosto 2025 se il trattamento pensionistico è liquidato a carico della Gestione esclusiva dell’AGO e del 1° settembre 2025 per le altre Gestioni).
  • 9 mesi per i dipendenti pubblici (non prima del 2 ottobre 2025).

Le scadenze specifiche per il comparto Scuola e AFAM rimangono invariate.

Proroga APE Sociale

L’APE sociale (articolo 1, commi 175 e 176) è prorogata fino al 31 dicembre 2025, alle condizioni precedenti. Le domande possono essere presentate entro il 31 marzo 2025, il 15 luglio 2025 e il 30 novembre 2025.

Prevista l’incumulabilità dell’APE sociale con redditi da lavoro superiori a 5.000 euro lordi annui, eccetto quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale.

Incremento delle pensioni minime

La legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 177) dispone l’incremento del 2,2% nel 2025 e dell’1,3% nel 2026 delle pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo INPS.

L’incremento, corrisposto con la stessa cadenza di pagamento della pensione (mensile, semestrale o annuale), riguarda l’intero importo della pensione se inferiore al trattamento minimo maggiorato.  Se il trattamento pensionistico complessivo in pagamento è superiore all’importo mensile del trattamento minimo INPS e inferiore a tale limite aumentato dell’incremento, l’incremento è comunque attribuito fino a concorrenza del predetto limite maggiorato.

Maggiorazione sociale per i pensionati in disagio economico

Limitatamente al 2025 (articolo 1, comma 178, legge di Bilancio 2025), la maggiorazione sociale pensionati in condizioni di disagio economico è aumentata di 8 euro mensili.

Elevato inoltre a 104 euro annui il limite reddituale massimo oltre il quale l’incremento non è riconosciuto.

L'incremento è  riconosciuto d’ufficio ai titolari della maggiorazione sociale senza bisogno di ulteriori domande.

Agevolazioni per lavoratrici madri

La legge di Bilancio 2025 (articolo 1, comma 179), evidenzia infine l’INPS con la circolare n. 53/2025, innalza da 12 a 16 mesi il limite massimo della riduzione del requisito anagrafico per l’accesso alla pensione nel sistema contributivo per le lavoratrici madri con quattro o più figli, consentendo un anticipo di età pari a quattro mesi per ogni figlio e pari a sedici mesi complessivi in caso di quattro o più figli.

L’agevolazione riguarda sia la pensione di vecchiaia (67 anni) che quella anticipata (64 anni) per il biennio 2025-2026. La riduzione non è automatica: deve essere richiesta al momento della domanda di pensione.

Le lavoratrici possono optare per un coefficiente di trasformazione maggiorato:

  • 1 anno per uno o due figli.
  • 2 anni per tre o più figli.

L’accesso alla pensione è subordinato alla presentazione della domanda.

Allegati

Ricevi GRATIS la nostra newsletter

Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.

Richiedila subito