È nullo l'atto dell'Amministrazione pieno di errori e imprecisioni

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La Corte di cassazione, con la sentenza n. 1952 del 4 febbraio 2015, nel respingere il ricorso dell'Agenzia delle entrate, spiega che deve ritenersi nulla la cartella di pagamento con tante imprecisioni da rendere poco comprensibile la pretesa del Fisco.

L'Amministrazione è tenuta a rispettare nella redazione degli atti l'art. 7, primo comma, dello Statuto dei diritti del contribuente: “gli atti dell'amministrazione finanziaria sono motivati secondo quanto prescritto dall'articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n. 241, concernente la motivazione dei provvedimenti amministrativi, indicando i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell'amministrazione”.
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