Moda e innovazione: 250 milioni per il rilancio del Made in Italy nel 2025
Pubblicato il 27 gennaio 2025
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Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) conferma il proprio impegno verso il rilancio del settore moda, con uno stanziamento significativo di 250 milioni di euro per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale. La decisione è stata annunciata durante il Tavolo permanente della Moda, riunitosi il 24 gennaio 2025 a Palazzo Piacentini, alla presenza del ministro Adolfo Urso e di rappresentanti istituzionali, sindacali e aziendali.
Fondi per la moda: come saranno distribuiti
Il piano prevede una distribuzione mirata delle risorse per sostenere l’innovazione e la sostenibilità del settore:
- 100 milioni per i Contratti di sviluppo.
- 100 milioni per i Mini contratti di sviluppo.
- 15 milioni per supportare la transizione ecologica e digitale.
- 30,5 milioni per incentivare la sostenibilità, con particolare attenzione a fibre tessili naturali e materiali riciclati.
Questi stanziamenti si inseriscono nel quadro del DDL sulle PMI, che introduce misure innovative come la staffetta generazionale, l’incentivo all’aggregazione aziendale e la riforma dello strumento dei Confidi. “L’obiettivo è consolidare un settore che rappresenta una colonna portante dell’economia italiana e un simbolo dell’eccellenza del Made in Italy” ha dichiarato Urso.
Il Piano Nazionale e le misure per il 2025
Il rilancio della moda si inserisce in una strategia più ampia, che nel 2025 vedrà il Governo destinare 22 miliardi di euro alle imprese italiane di diversi settori. Tra le principali iniziative:
- 9 miliardi per agevolazioni fiscali nei Piani Transizione 4.0 e 5.0.
- 7,5 miliardi per contratti e mini contratti di sviluppo.
- 1,7 miliardi per la Nuova Sabatini.
- 3 miliardi per le PMI.
- 4 miliardi per le imprese del Mezzogiorno.
Un punto cruciale del piano riguarda il credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo, con un emendamento al Milleproroghe che prevede ulteriori 250 milioni di euro per agevolare le imprese nel riversamento dei crediti relativi al periodo 2015-2019. La misura punta a ridurre l’impatto economico su aziende in difficoltà, sebbene venga riconosciuta come una soluzione parziale.
Sfide e richieste del settore moda
Nonostante gli stanziamenti, il comparto moda vive una fase critica. Nel 2024, il settore ha generato ricavi per 96 miliardi di euro, ma molte aziende affrontano difficoltà legate ai costi dell’energia, all’accesso al credito e alla necessità di innovazione tecnologica.
Le richieste delle imprese includono interventi strutturali di lungo termine, come una cassa integrazione speciale per il 2025, moratorie sui finanziamenti e misure che agevolino gli investimenti in sostenibilità e digitalizzazione. Inoltre, l'introduzione di un saldo e stralcio per i crediti di ricerca potrebbe rappresentare un importante passo per garantire la sopravvivenza delle imprese in crisi.
Conclusioni
Il piano del governo rappresenta un passo ambizioso verso il rilancio del settore moda, con investimenti mirati a garantire innovazione, sostenibilità e competitività internazionale. Tuttavia, la necessità di interventi strutturali e pianificazioni a lungo termine resta cruciale per consolidare un comparto che è un simbolo del Made in Italy e un pilastro dell’economia nazionale.
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