Contributi e incentivi 2025 per editoria e informazione
Pubblicato il 06 giugno 2025
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È stato ufficialmente registrato dalla Corte dei conti il nuovo DPCM del 17 aprile 2025 (Dipartimento per l'informazione e l'editoria), che definisce gli interventi previsti per sostenere il settore dell’editoria nel corso del 2025. Il piano mette a disposizione un totale di 82 milioni di euro, finanziati attraverso il Fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria.
Le misure sono pensate per aiutare concretamente le imprese del settore, con contributi che vanno dal supporto alle edicole fino agli aiuti diretti agli editori, in un’ottica di innovazione e tutela della pluralità dell’informazione.
Il decreto del 17 aprile 2025 si inserisce nel quadro della legge 198/2016 e tiene conto:
- del contributo statale previsto anche da altre normative settoriali;
- della legge di bilancio 2024 che ha incrementato il fondo di 50 milioni di euro;
- dell’obbligo assicurativo contro eventi catastrofali per le imprese (DL 39/2025), che diventa criterio di ammissibilità ai contributi.
Ripartizione delle risorse
Le risorse sono così ripartite:
- 10 milioni per il contributo alle edicole;
- 3 milioni per il contributo a favore dei c.d. “punti vendita non esclusivi”;
- 4 milioni per il contributo alle imprese di distribuzione di quotidiani e periodici;
- 65 milioni per il contributo per le copie vendute nell’anno 2023 a favore delle imprese editrici di quotidiani e periodici.
I criteri e le modalità per accedere ai contributi saranno stabiliti con specifici provvedimenti adottati dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria.
NOTA BENE: Nel 2025 gli incentivi per nuove assunzioni legate alla digitalizzazione dell’editoria e per gli investimenti in tecnologie avanzate destinati al settore editoriale e alle emittenti radiofoniche e televisive sono regolati da un secondo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Questo provvedimento è attualmente all’esame del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero del Lavoro, ai fini dell’acquisizione del necessario parere congiunto.
Sostegno economico alle edicole
Alle attività commerciali dedicate esclusivamente alla vendita di quotidiani e riviste viene riconosciuto un contributo economico fino a un massimo di 4.000 euro. Questo aiuto copre il 60% delle spese sostenute nel 2024 per alcuni costi operativi, tra cui:
- imposte locali (IMU, TASI, TARI, CUP);
- affitti;
- bollette di luce e telefono;
- connessioni internet;
- acquisto o noleggio di registratori di cassa (anche telematici) e dispositivi POS;
- investimenti per l’aggiornamento tecnologico e la digitalizzazione delle attività.
Le spese sono considerate al netto dell’IVA, ove applicabile.
Il fondo complessivo disponibile per questa misura è fissato in 10 milioni di euro, che rappresentano il limite massimo di spesa previsto.
Infine, questo contributo rientra nei limiti previsti dal Regolamento UE 2831/2023, relativo agli aiuti “de minimis”, ovvero alle agevolazioni concesse in misura ridotta per non alterare la concorrenza nel mercato interno.
Contributi per esercizi commerciali che vendono giornali in comuni senza edicole
Per l’anno 2025 è previsto un contributo fino a 4.000 euro anche per i negozi che, pur non essendo edicole esclusive, sono autorizzati alla vendita di quotidiani e periodici e operano in comuni dove non esistono edicole tradizionali. Questi punti vendita vengono individuati secondo quanto previsto dall’articolo 2, comma 3, del D.lgs. 170/2001.
L’aiuto copre il 60% delle spese sostenute nel 2024, in proporzione all’attività di vendita di prodotti editoriali.
Tra le spese ammissibili rientrano:
- tributi locali (IMU, TASI, TARI, CUP),
- costi di affitto,
- utenze di energia elettrica,
- servizi telefonici e di connessione a internet,
- acquisto o noleggio di registratori di cassa (anche telematici),
- dispositivi POS,
- spese per digitalizzazione e aggiornamento tecnologico.
Il contributo è calcolato in base al rapporto percentuale dei ricavi derivanti dalla vendita di giornali, riviste e periodici sul totale dei ricavi complessivi del punto vendita nel 2024. Il fondo massimo disponibile per questa misura è pari a 3 milioni di euro.
Anche in questo caso, i contributi sono concessi nel rispetto dei limiti stabiliti dal Regolamento UE 2831/2023 sugli aiuti “de minimis”.
Incentivi per la distribuzione di giornali nei piccoli comuni
Per rafforzare la presenza della stampa sul territorio nazionale, le aziende che si occupano della distribuzione di quotidiani e periodici potranno ricevere un contributo economico se garantiscono la consegna diretta ai punti vendita nei comuni con meno di 5.000 abitanti, dove spesso la rete di vendita è più fragile o assente.
Il contributo previsto è:
- 800 euro per ciascun comune rifornito;
- euro per comune se si tratta di Aree Interne, secondo la mappatura CIPESS “Aree Interne 2020”.
Il sostegno è esteso anche alle nuove attività di vendita avviate nel corso del 2025 nei comuni indicati.
L’importo massimo stanziato per questa misura è di 4 milioni di euro.
Le imprese beneficiarie devono rispettare il principio di non discriminazione nelle condizioni economiche e logistiche di consegna, in conformità all’art. 5 del D.lgs. 170/2001.
È importante notare che l’erogazione di questo contributo è subordinata all’approvazione della Commissione Europea, in base a quanto stabilito dall’articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.
Contributo straordinario per le imprese editoriali
Per far fronte all’aumento eccezionale dei costi di produzione e incoraggiare la diffusione dell’informazione, è previsto un contributo straordinario a favore delle imprese editrici di quotidiani e periodici.
L’incentivo consiste in 10 centesimi di euro per ogni copia cartacea venduta nel corso del 2023, sia tramite acquisto diretto in edicola che attraverso abbonamento, compresi i punti vendita non esclusivi. Sono escluse le vendite effettuate in blocco, che non rientrano nel calcolo del contributo.
Il fondo totale disponibile per questa misura è fissato a 65 milioni di euro.
Anche in questo caso, l’effettiva erogazione del contributo è subordinata all’autorizzazione della Commissione Europea, come previsto dall’art. 108, par. 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.
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