Legge di Bilancio 2025. Bonus mamme anche alle lavoratrici autonome

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Legge di Bilancio 2025. Bonus mamme anche alle lavoratrici autonome

Buone nuove per la decontribuzione per le lavoratrici madri (cd. Bonus mamme) che, secondo alcune anticipazioni, verrà estesa anche alle lavoratrici autonome.

Lo ha annunciato il MEF ed è quanto si è impegnato a fare il Governo approvando, nella seduta del 17 ottobre 2024, la mozione di maggioranza n. 1-00341 concernenti iniziative in materia di parità di genere, con particolare riguardo alle condizioni lavorative, economiche e sociali delle donne.

Ma come funziona il bonus mamme e a chi spetta?

Bonus mamme nella legge di Bilancio 2024

La legge di Bilancio 2024 (all’articolo 1, commi 180, 182 e 183 della legge 30 dicembre 2023, n. 213) ha introdotto il cd. Bonus mamme.

Tale agevolazione consente, senza tagli sulla futura pensione, l’esonero totale della contribuzione previdenziale a carico della lavoratrice (9,19% della retribuzione imponibile), fino a un massimo di 3.000 euro annui, pari a 250 euro mensili (8,06 euro giornalieri per i rapporti di lavoro instaurati o risolti nel corso del mese).

L’esonero spetta alle lavoratrici che, nel periodo ricompreso dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, risultino essere madri di tre figli o più figli, di cui il più piccolo abbia un’età inferiore a 18 anni.

Per il 2024, in via sperimentale, il bonus è attribuito anche alle lavoratrici che risultino essere madri di due figli, di cui il più piccolo abbia un’età inferiore a 10 anni.

Bonus mamme 2024: a chi si applica

Secondo l’impianto regolatorio vigente, delineato dalla legge di Bilancio 2024 e reso operativo con la circolare n. 27 del 31 gennaio 2024  e il messaggio n. 1702 del 6 maggio 2024, l’agevolazione si applica alle lavoratrici del settore pubblico e del settore privato, ma con specifiche eccezioni.

Il bonus mamme spetta infatti solo alle dipendenti assunte con contratto a tempo indeterminato, anche agricole, in somministrazione, in apprendistato.

E inoltre possono fruire del bonus mamme le lavoratrici i cui rapporti di lavoro siano stati trasformati da determinato a indeterminato e le socie lavoratrici in cooperative di lavoro.

Sono escluse le lavoratrici con contratti di lavoro precari, le lavoratrici autonome nonché le lavoratrici domestiche.

Il bonus mamme spetta per intero alle lavoratrici part time (non è infatti prevista una riparametrazione dell’ammontare dell’esonero) e, in caso di titolarità più rapporti di lavoro part time, ci si può avvalere dell’esonero per ciascun rapporto.

Bonus mamme 2024: alternatività all’esonero IVS

Il bonus mamme, per sua natura, è alternativo all’esonero sulla quota IVS a carico del lavoratore (del 6% o del 7% della quota dei contributi previdenziali per l'invaliditàm in base ai limiti di retribuzione imponibile stabiliti, per il 2024, dall’articolo 1, comma 15, della legge di Bilancio 2024).

La lavoratrice può scegliere di fruire del Bonus mamme comunicando la volontà di avvalersene al proprio datore di lavoro, indicandogli il numero dei figli e i codici fiscali di due o tre figli (se la lavoratrice è madre di più di tre figli è sufficiente indicare tre codici fiscali purché tra questi comprenda il codice fiscale del figlio più piccolo).

Alternativamente alla comunicazione al datore di lavoro, la lavoratrice può comunicare (soluzione consigliabile) direttamente all’INPS i dati richiesti con l’applicativo, denominato “Utility Esonero Lavoratrici Madri”.

In mancanza di tale comunicazione e fino a successiva eventuale comunicazione, alla lavoratrice in possesso dei requisiti legittimanti il datore di lavoro applicherà, in automatico, l’esonero sulla quota IVS.

Bonus mamme 2024: una misura pilota

Andando indietro nel tempo, è qui utile ricordare che solo qualche mese fa il Ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella, rispondendo all’interrogazione a risposta immediata n. 3-01306, nel corso del question time del 3 luglio 2024 alla Camera, ha avuto modo di soffermarsi sulla misura.

La natura temporanea del Bonus mamme, ha chiosato la Ministra, è da attribuibile alla volontà del Governo di “vagliarne nel tempo l'efficacia e indirizzare le scelte successive”.

In merito poi all'efficacia, ai rilievi mossi dall’opposizione in ordine a uno scarso utilizzo (“Secondo i dati dell'INPS nei primi cinque mesi del 2024, il 40 per cento delle donne con due o più figli, non ha avuto accesso o non ha fatto richiesta per il bonus mamme), la Ministra Roccella ha risposto evidenziando come “gli ultimi dati INPS segnalano, in realtà, un'incoraggiante e crescente adesione: nei primi cinque mesi, l'accesso alla misura è stato, infatti, richiesto da oltre il 74 per cento degli aventi diritto, cioè da tre donne su quattro”.

Bonus mamme 2025: novità e criticità

La legge di Bilancio 2025, secondo quanto annunciato dal MEF, dovrebbe prevedere l’estensione del bonus mamme alle lavoratrici autonome con due o tre figli.

Un obiettivo peraltro che il Governo si è impegnato a raggiungere approvando, il 17 ottobre 2024, la mozione n. 1-00341 concernenti iniziative in materia di parità di genere (testualmente “a valutare le modalità di estensione del cosiddetto bonus mamme anche alle lavoratrici autonome”).

Nulla di fatto, almeno sesondo le anticipazioni, sulla possibile estensione del Bonus mamme alle lavoratrici con contratti a termine.

In attesa di conoscere il testo del DDL di Bilancio 2025, ci congediamo con una domanda.

Il Bonus mamme continuerà a concorrere al calcolo dell’ISEE anche nel 2025?

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