Legge di Bilancio 2024. Polizze catastrofi, affitti brevi, mutui prima casa

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Legge di Bilancio 2024. Polizze catastrofi, affitti brevi, mutui prima casa

Nella giornata del 13 dicembre 2023 sono stati presentati, in commissione bilancio al Senato, vari emendamenti e subemendamenti al disegno di legge di Bilancio per l’anno 2024.

Vediamo quali potrebbero essere le prossime novità che ci aspettano con il nuovo anno.

Legge di Bilancio 2024. Obbligo polizze catastrofi per imprese

E’ stato introdotto dall’attuale articolo 24 della bozza di legge di bilancio 2024 l’obbligo di assicurazione contro i rischi da catastrofi a carico delle imprese.

I danni sono quelli da eventi catastrofali, come terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni; le polizze assicurative dovranno essere stipulate entro il 31 dicembre 2024.

L'obbligo riguarderà le imprese con sede legale in Italia e quelle estere, con stabile organizzazione in Italia.

Gli emendamenti presentati dispongono:

  • che siano i ministeri dell'Economia e delle Imprese (Mimit) a definire le modalità di individuazione degli eventi catastrofali che danneggiano le strutture produttive delle aziende;
  • in capo all'IVASS la responsabilità di registrare ed approvare i consorzi tra imprese di assicurazione e di dare pareri sulle modalità di individuazione degli eventi calamitosi e catastrofali suscettibili di indennizzo e di adeguamento periodico dei premi.

Dunque, sarà l’autorità di vigilanza, in base ai criteri individuati dal decreto suddetto, a stabilire il tetto all’esposizione massima che il settore privato potrà assumere.

Lato sanzioni, vengono ridotte della metà quelle inizialmente previste: da 200.000 euro a 1 milione si passa ad un minimo di 100.000 ad un massimo di 500.000 euro. Queste sono a carico delle imprese che non contraggono, pur avendo capienza dal punto di vista dell’esposizione, le polizze assicurative.

Imu al 29 febbraio per Comuni ritardatari

Un altro intervento che si insinua negli articoli della nuova legge di bilancio 2024 riguarda scadenza del saldo Imu al 18 dicembre 2023.

Infatti vengono riviste le tempistiche a favore di quei Comuni che hanno pubblicato in ritardo, rispetto alla scadenza del 28 ottobre 2023, le delibere di aumento delle aliquote sul sito del Dipartimento delle Finanze.

Solo per il 2023, l’emendamento proposto stabilisce che le delibere di approvazione delle nuove aliquote si considerano tempestive se inserite nel portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023. Di conseguenza, si spostano i termini successivi: il termine per la pubblicazione delle delibere diventa il 15 gennaio del 2024. Arriva, in questo modo, una sanatoria in deroga alle regole generali sull’ Imu.

Ciò comporterà che se le delibere pubblicate in ritardo contengono l'aumento delle aliquote rispetto a quelle del 2022, i contribuenti saranno tenuti al versamento di una differenza da pagare, senza sanzioni e interessi, entro il 29 febbraio 2024.

Sempre in ambito Imu, viene introdotta una norma di interpretazione autentica che permette agli enti non profit di beneficiare dell'esenzione dall’Imu qualora cui non utilizzino l'immobile direttamente ma lo concedano in comodato a un altro ente non profit, per l'esercizio delle attività didattiche, sanitarie, ricettive, senza svolgere attività commerciale-

Legge di Bilancio 2024. Affitti brevi

Con riferimento all’aumento dal 21 al 26% dell'imposta sostitutiva in caso di opzione per la cedolare secca per gli affitti brevi, viene rivista la disposizione normativa.

Posto l’aumento al 26% per l’affitto breve, si può tornare al 21% per un’unità individuata dal contribuente in sede di dichiarazione.

Dunque, se viene locata sotto i 30 giorni un’abitazione, si applica la cedola secca al 21% mentre, se le unità locate sono due o più (fino a quattro), su una a scelta si pagherà il 21 % mentre sulle altre la tassa sarà del 26%.

Legge di Bilancio 2024. Mutui prima casa

Un’altra modifica proposta riguarda i mutui del Fondo prima casa: la garanzia pubblica viene allargata per tutto il 2024 all'acquisto di abitazioni da parte di famiglie numerose, ossia i nuclei con almeno tre figli con reddito medio-bassi.

Quindi, per l’anno 2024, possono fruire della garanzia del Fondo prima casa, con priorità per l'accesso al credito:

1. Nuclei familiari con Isee fino a 40.000 euro (tre figli sotto i 21 anni con valore Isee non superiore a 40.000 euro annui);

2. Nuclei familiari con Isee fino a 45.000 euro (quattro figli sotto i 21 anni con un valore Isee non superiore a 45.000 euro annui);

3. Nuclei familiari con Isee fino a 50.000 euro (cinque o più figli sotto i 21 anni con un valore Isee non superiore a 50.000 euro annui).

La garanzia del Fondo, per le domande di finanziamento con rapporto tra l'importo del finanziamento e il prezzo d'acquisto dell'immobile, comprensivo degli oneri accessori, superiore all'80% – presentate fino al 31 dicembre - sarà rilasciata nella misura dell'80% della quota capitale sui finanziamenti concessi per i nuclei di cui al numero 1, dell'85% della quota capitale sui finanziamenti concessi per i nuclei di cui al numero 2, del 90% della quota capitale sui finanziamenti concessi per i nuclei del numero 3.

Superbonus, proroga con il Milleproroghe?

Rimane fermo il Ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, sul no a qualsiasi proroga del Superbonus. Ma tra gli scanni parlamentari la partita non è data per persa.

In realtà non si tratterebbe di una proroga, che avrebbe conseguenze onerose per lo Stato, ma solo un'uscita ordinata dall'agevolazione per quelle opere già avviate: in altre parole si parla di un piccolo spostamento di tre mesi per i cantieri che abbiano raggiunto almeno il 70% dello stato di avanzamento.

Questo per gli interventi condominiali o su “mini condomini in monoproprietà” già avviati al 17 febbraio 2023.

Il veicolo per trasportare tale norma sarebbe il decreto Milleproroghe che arriverà a fine anno.

Per approfondire tutti gli aspetti della prossima Manovra finanziaria si rimanda alla sezione del sito Edotto: "Speciale legge di Bilancio 2024".

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