Legge di bilancio 2021. PMI, finanziamenti con garanzia Sace
Pubblicato il 08 gennaio 2021
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Una novità importante introdotta dalla Legge di bilancio 2021 riguarda le imprese di medie dimensioni e la loro capacità di accedere ai prestiti garantiti dallo Stato.
Si tratta delle cosiddette mid-cap, con un numero di dipendenti non inferiore a 250 e fino a 499, che fino a prima dell’estate potevano rivolgersi al Fondo di garanzia per le PMI per avere le garanzie pubbliche sui finanziamenti.
Il MEF è più volte intervenuto a rifinanziare il Fondo per consentire la proroga dei prestiti garantiti fino al 30 giugno 2021.
Da ultimo è arrivata la Legge n. 178/2020, che ha previsto una dotazione aggiuntiva per il Fondo di 4,5 miliardi, da distribuire tra il 2022 e il 2026.
La Legge di bilancio ha, poi, prorogato e potenziato alcune misure che riguardano proprio la concessione dei finanziamenti alle imprese e, nello specifico, ha:
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prorogato la moratoria PMI fino al 30 giugno 2021 consentendo alle piccole e medie imprese di chiedere il congelamento delle rate di prestiti e mutui. La moratoria straordinaria, prevista dal decreto Cura (articolo 56, D.L. n. 18/2020), era già stata già prorogata dal decreto Agosto (D.L. n. 104/2020).
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permesso il passaggio dal Fondo di garanzia PMI alla società Garanzia Italia di SACE. Pertanto dal 1° marzo e (per ora ) fino al 30 giugno 2021 le imprese possono accedere allo strumento SACE ed ottenere garanzie anche in relazione a finanziamenti destinati in parte alla rinegoziazione ed al consolidamento di finanziamenti pre-esistenti.
L’Ammissione alla garanzia SACE delle PMI avviene alle stesse condizioni agevolate del Fondo, con copertura al 90% del finanziamento, per un importo massimo garantito di 5 milioni di euro, o di importo inferiore in caso di capitale non rimborsato da eventuali finanziamenti già assistiti dalla garanzia del Fondo PMI.
Fino al 28 febbraio varrà, invece, una norma transitoria che consentirà la progressiva migrazione delle imprese mid-cap dal Fondo alle SACE.
Altra novità in materia di garanzie sui finanziamenti, riguarda la durata dei prestiti garantiti. Per i micro prestiti fino a 30mila euro con garanzia di Stato al 100% dal Fondo PMI la durata del piano di ammortamento si allunga da 10 a 15 anni.
Pertanto, chi alla data del primo gennaio 2021 risulta aver già ottenuto un finanziamento agevolato dal Fondo, potrà chiedere l’estensione del piano di rientro, con adeguamento del tasso d’interesse alla maggiore durata.
Inoltre, riguardo al calcolo del tasso di interesse applicabile ai finanziamenti entro i 30 mila euro, la norma sancisce che il tasso non deve essere superiore allo 0,20% aumentato del valore, se positivo, del Rendistato con durata analoga al finanziamento concesso.
Legge di bilancio 2021. Bonus investimenti nel Mezzogiorno fino al 2022
La Legge n. 178/2020 (legge di bilancio 2021, art. n. 1 commi 171 e 172) ha prorogato al 31 dicembre 2022, senza alcuna modifica alla disciplina agevolativa, anche il cosiddetto Bonus investimenti nel Mezzogiorno.
Si tratta del credito d’imposta riconosciuto alle imprese che acquistano beni strumentali nuovi indicati facenti parte di un progetto di investimento iniziale e destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.
Lo sgravio è del 25% per le grandi imprese che occupano almeno 250 persone, il cui fatturato annuo è almeno pari a 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio è almeno pari a 43 milioni di euro; del 35% per le medie imprese, che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro; del 45% per le piccole imprese che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro.
Per le Regioni Abruzzo e Molise, l’intensità massima dell’aiuto a finalità regionale è così stabilito:
- al 30% per le piccole imprese,
- al 20% per le medie imprese,
- al 10% per le grandi imprese.
La quota di costo complessivo dei beni agevolabili deve essere al massimo pari, per ciascun progetto di investimento, a 3 milioni di euro per le piccole imprese, 10 milioni di euro per le medie imprese e 15 milioni di euro per le grandi imprese.
I soggetti che intendono avvalersi del credito d’imposta devono presentare apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate sulla base di un apposito modello.
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