La tenuta di una contabilità parallela in cd-rom porta alla condanna penale

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Con sentenza del 14 maggio 2013, n. 20741, la Corte di Cassazione ha definitivamente confermato la decisione con cui la Corte d’appello di Lecce aveva condannato, per il reato di occultamento o distruzione di documenti contabili, un imprenditore pugliese nell’ambito di una vicenda in cui, in sede di ispezione in azienda, era stato rinvenuto un cd-rom contenente una sorta di contabilità “in nero” parallela.

La Terza sezione penale, in particolare, ha ritenuto coerente e del tutto immune da vizi logici il percorso argomentativo seguito dai giudici di merito i quali avevano evidenziato come, nella specie, il cd-rom costituisse un documento e una fonte diversa da quella la cui tenuta è imposta dalla legge.
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