La sola contabilità non prova il pagamento della fattura
Autore: Cinzia Pichirallo
Pubblicato il 06 gennaio 2011
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Sulla scia di un consolidato orientamento la Corte di cassazione, seconda sezione civile, con sentenza n. 105 del 4 gennaio 2011, ha confermato che i dati contenuti nelle scritture contabili non fanno fede, mancando altri rilevanti riscontri, dell'avvenuto pagamento di un debito.
E' stato così rigettato il ricorso proposto da un'impresa per opporsi al decreto ingiuntivo emesso nei suoi confronti per mancato pagamento di una fattura relativa a dei lavori di edilizia. I giudicanti hanno ricordato che in materia sussiste univoca posizione secondo cui le scritture contabili, pur se regolarmente tenute, da sole non assumono valore di prova legale a favore dell’imprenditore che le ha redatte.
Aggiungono i giudici che qualora si intenda attribuire ad esse valore di mezzo di prova, le scritture devono essere "soggette, come ogni altra prova, al libero apprezzamento del giudice, al quale spetta stabilire, nei singoli casi, se ed in quale misura siano attendibili ed idonee, eventualmente in concorso con altre risultanze probatorie, a dimostrare la fondatezza della pretesa (o della eccezione) della parte che le ha prodotte in giudizio".
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