Fondazione Studi: impatti dell’AUU sulle buste paga
Pubblicato il 11 aprile 2022
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Con l’approfondimento 8 aprile 2022, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha messo in analisi gli effetti concreti del nuovo Assegno Unico ed Universale istituito dal D. Lgs. 230/2021.
Dalla mensilità di marzo 2022, infatti, la misura acquisisce piena operatività, potendosi valutare i primi accrediti sui conti correnti dei lavoratori.
Secondo l’analisi degli esperti della Fondazione, tra gli effetti incidenti sui cedolini paga del mese di marzo 2022 e l’accredito ricevuto per il nuovo Assegno Unico Universale non sono poche le insoddisfazioni registrate rispetto alle attese.
Stando agli esempi predisposti:
- un operaio del settore metalmeccanico, coniugato con moglie fiscalmente a carico e due figli minori di 3 anni, con ISEE pari ad euro 6.400,00, avrebbe accusato una perdita mensile di quasi 50,00 euro. Prima dell’entrata in vigore dell’AUU, il soggetto aveva diritto a: 199,83 euro di ANF; 125 euro di detrazioni per familiari a carico; 37,50 euro per figlio con la maggiorazione di cui all’art. 5, D.L. n. 79/2021;
- un convivente con una figlia minorenne di tre anni, con un ISEE di euro 11.537,00, ha percepito un piccolo guadagno avendo ricevuto un AUU di euro 205,00 in luogo di ANF per euro 91,78, oltre maggiorazione di euro 37,50 e detrazioni per figli a carico per euro 61,58;
- un coniugato con moglie a carico e quattro figli minorenni, di cui uno minore di tre anni, con ISEE pari ad euro 24.900, ha percepito circa il 26% rispetto alle misure previste precedentemente. L’AUU, infatti, pari ad euro 716,60 euro risulta notevolmente inferiore agli ANF percepiti fino allo scorso mese (432,72 euro), oltre maggiorazione, ed alle detrazioni per figli a carico e la detrazione per famiglie numerose;
- una madre separata con due figlie minorenni maggiori di tre anni e con un ISEE pari ad euro 15.298,00, ha percepito un importo inferiore di circa 156,84 euro;
- un dirigente coniugato con moglie a carico e due figli minorenni maggiori di tre anni, con un reddito pari ad euro 98.258,00, beneficerà, invece, di una somma superiore di 83,09 euro rispetto al mese precedente.
Dall’analisi della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro è, dunque, possibile dedurre le perplessità rispetto alla misura varata avente l’obiettivo di sostenere ed unificare le misure economiche a favore delle famiglie, specie laddove il riferimento utile a determinare l’importo spettante sia l’ISEE, indicatore non solo della situazione reddituale del nucleo, ma anche della situazione patrimoniale, che non sempre rispecchia l’effettiva ricchezza familiare.
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