Inps: trasmissione delle domande telematiche Fondo di garanzia TFR
Pubblicato il 23 ottobre 2025
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L’Inps, con il messaggio n. 3144 del 22 ottobre 2025, ha annunciato l’estensione del servizio telematico per la presentazione delle domande di intervento del Fondo di garanzia del TFR e dei crediti di lavoro anche agli avvocati.
L’accesso è attivo dal 23 ottobre 2025, con un periodo transitorio fino al 30 novembre 2025 per consentire un passaggio graduale alla nuova modalità digitale.
Fondo garanzia TFR: cos’è
Il Fondo di garanzia per il trattamento di fine rapporto è uno strumento istituito per tutelare i lavoratori dipendenti in caso di insolvenza del datore di lavoro. La sua funzione principale consiste nel garantire il pagamento del TFR e delle ultime retribuzioni dovute al lavoratore, qualora l’impresa non sia in grado di adempiere ai propri obblighi economici.
L’istituzione del Fondo è prevista dall’articolo 2 della legge n. 297 del 29 maggio 1982, che ha introdotto un meccanismo di solidarietà gestito dall’Inps.
Il Fondo interviene in sostituzione del datore di lavoro insolvente, erogando direttamente al lavoratore le somme dovute per il TFR e, nei casi previsti, per le ultime tre mensilità di retribuzione. Tale intervento è subordinato all’accertamento dello stato di insolvenza del datore di lavoro, che deve risultare da una procedura concorsuale (ad esempio, fallimento, liquidazione giudiziale o amministrazione straordinaria) oppure, per le imprese non soggette a tali procedure, da una dichiarazione di inesigibilità del credito.
Oltre a garantire il TFR, l’intervento del Fondo si estende anche ai crediti di lavoro in determinate circostanze, contribuendo così alla tutela complessiva dei diritti economici dei lavoratori. L’INPS, in qualità di ente gestore, provvede alla liquidazione dei crediti secondo le modalità telematiche previste, favorendo una gestione più rapida e trasparente delle istanze.
Dal punto di vista normativo, il Fondo di garanzia rappresenta una misura di protezione sociale essenziale, che riflette il principio di continuità della tutela del lavoratore anche in caso di crisi aziendale. Nel tempo, la sua operatività è stata ampliata e integrata da disposizioni successive, tra cui quelle riguardanti la posizione previdenziale complementare, disciplinata dal decreto legislativo n. 252 del 5 dicembre 2005.
Ambito di applicazione
Il Fondo di garanzia del TFR interviene in tutti i casi in cui il lavoratore subordinato non riesca a ottenere il pagamento del trattamento di fine rapporto o delle ultime retribuzioni a causa dell’insolvenza del datore di lavoro.
In particolare, il Fondo si attiva:
- quando il datore di lavoro è stato dichiarato fallito o sottoposto a liquidazione giudiziale;
- in caso di concordato preventivo o liquidazione coatta amministrativa;
- quando, per imprese non soggette a tali procedure, il lavoratore dimostri di aver intrapreso un’azione esecutiva rimasta infruttuosa, attestando così l’inesigibilità del credito.
Il diritto all’intervento del Fondo sorge dunque solo a fronte dell’accertamento formale dell’insolvenza, condizione necessaria per garantire la correttezza e la trasparenza delle erogazioni.
È importante distinguere tra le diverse articolazioni del Fondo.
- Fondo di garanzia TFR - interviene per il pagamento del trattamento di fine rapporto maturato durante l’intero periodo di lavoro.
- Fondo di garanzia dei crediti di lavoro - copre le ultime tre mensilità di retribuzione dovute e non percepite, in caso di insolvenza del datore.
- Fondo di garanzia della posizione previdenziale complementare - istituito per tutelare il lavoratore che non ha ricevuto i versamenti dovuti dal datore di lavoro al fondo pensione integrativo.
Nuovo servizio telematico per l’invio delle domande
L’Inps ha introdotto un nuovo servizio telematico per la gestione e la trasmissione delle domande di intervento del Fondo di garanzia del TFR e dei crediti di lavoro, con l’obiettivo di digitalizzare l’intero processo di richiesta e ridurre i tempi di lavorazione delle pratiche.
Tale servizio è stato inizialmente annunciato con il messaggio n. 4429 del 23 dicembre 2024, che ne ha disciplinato l’accesso tramite il portale istituzionale dell’nps, nella sezione “Lavoro → Fondi di garanzia”. In una prima fase, la piattaforma era riservata ai cittadini titolari di crediti di lavoro e, successivamente, è stata estesa agli Istituti di patronato, come previsto dal messaggio n. 2172 del 7 luglio 2025.
L’introduzione di questa modalità telematica rappresenta un passo importante verso la semplificazione amministrativa e la trasparenza nei rapporti con l’utenza, garantendo al contempo maggiore efficienza e tracciabilità delle domande. Grazie a questa innovazione, gli utenti possono compilare e inviare le proprie istanze online, allegando la documentazione necessaria e monitorando lo stato di avanzamento direttamente dal portale.
Novità 2025
Con il messaggio n. 3144 del 22 ottobre 2025, l’Istituto ha dunque annunciato l’estensione del servizio telematico anche agli avvocati, ampliando ulteriormente la platea dei soggetti abilitati alla trasmissione delle domande. A partire dal 23 ottobre 2025, i professionisti iscritti all’Albo possono utilizzare la piattaforma per inoltrare le istanze relative al Fondo di garanzia del TFR, ai crediti di lavoro e al Fondo previdenziale complementare per conto dei propri assistiti.
Per agevolare il periodo di transizione, l’Istituto ha previsto una fase di coesistenza delle due procedure - quella telematica e quella tradizionale - fino al 30 novembre 2025. Ciò consente agli avvocati di familiarizzare con il nuovo sistema e di completare le pratiche già avviate secondo le modalità precedenti.
Questa estensione rappresenta un importante passo verso la digitalizzazione integrale delle prestazioni Inps, in linea con gli obiettivi di semplificazione previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Inoltre, consente agli avvocati di gestire in modo più efficiente le richieste dei lavoratori, riducendo i tempi di trasmissione e garantendo una maggiore certezza nella ricezione delle domande da parte dell’Istituto.
Accesso al portale
L’accesso al nuovo servizio avviene attraverso il sito ufficiale www.inps.it, seguendo il percorso: “Lavoro” - “Fondi di garanzia” - “Domanda di intervento del Fondo di garanzia TFR e crediti di lavoro”.
Per accedere all’area riservata, è necessario autenticarsi utilizzando una delle credenziali digitali riconosciute:
- SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale);
- CNS (Carta Nazionale dei Servizi);
- CIE (Carta d’Identità Elettronica).
Durante il primo accesso, il sistema richiede di inserire e confermare alcuni dati professionali, tra cui:
- l’indirizzo dello studio legale;
- l’indirizzo di posta elettronica certificata (PEC);
- il recapito telefonico.
Tali dati devono corrispondere a quelli registrati presso l’Albo professionale di appartenenza. In caso di variazioni, il professionista può aggiornare le informazioni nella sezione dedicata “Gestione contatti”.
L’uso del canale telematico garantisce maggiore sicurezza, tracciabilità e rapidità nell’elaborazione delle domande. Ogni istanza inviata è associata a un protocollo elettronico che consente di monitorarne lo stato in tempo reale.
Come utilizzare il servizio telematico
L’Inps ha introdotto una piattaforma digitale dedicata alla presentazione telematica delle domande di intervento del Fondo di garanzia del TFR, dei crediti di lavoro e del Fondo di garanzia della posizione previdenziale complementare.
Il nuovo servizio, accessibile direttamente dal portale istituzionale dell’Istituto, rappresenta un’evoluzione importante verso la semplificazione e digitalizzazione delle procedure di tutela dei lavoratori, garantendo rapidità, trasparenza e sicurezza nella trasmissione delle istanze.
L’accesso al servizio è consentito a diverse categorie di utenti - cittadini, Istituti di patronato e, dal 23 ottobre 2025, anche avvocati - attraverso credenziali di identità digitale riconosciute, come SPID, CNS o CIE. Una volta autenticati, gli utenti possono compilare e inoltrare le domande in formato elettronico, allegando la documentazione necessaria per la verifica del diritto alla prestazione.
Dati richiesti al primo accesso
Al primo accesso al servizio telematico, viene richiesto di inserire alcuni dati anagrafici e professionali necessari per completare il profilo utente e garantire la correttezza delle comunicazioni future.
Per la categoria degli avvocati, che dal 2025 hanno ottenuto l’abilitazione all’utilizzo del servizio (come stabilito dal messaggio), i dati richiesti sono:
- Indirizzo dello studio legale: deve corrispondere all’indirizzo professionale registrato presso l’Albo dell’Ordine di appartenenza. Questo dato consente all’INPS di identificare il luogo in cui il professionista esercita abitualmente la propria attività e di associare correttamente il profilo digitale al soggetto giuridico di riferimento.
- Indirizzo PEC (Posta Elettronica Certificata): rappresenta il canale ufficiale di comunicazione tra l’INPS e il professionista. Tutte le notifiche relative alle pratiche, incluse le conferme di ricezione, le richieste di integrazione documentale e gli esiti delle domande, vengono trasmesse esclusivamente tramite PEC. La disponibilità di un indirizzo PEC aggiornato è quindi essenziale per garantire la validità legale delle comunicazioni e la tempestiva gestione delle pratiche.
- Numero di telefono: utilizzato come recapito alternativo per eventuali contatti diretti o per la ricezione di notifiche tecniche e informative. Sebbene non sia obbligatorio per la validità della domanda, fornisce un ulteriore canale di comunicazione utile nei casi in cui sia necessario un riscontro rapido o una verifica dei dati inseriti.
Queste informazioni vengono acquisite automaticamente dall’Albo professionale di riferimento, quando possibile, oppure devono essere confermate manualmente dall’utente durante la fase di registrazione.
La verifica dell’esattezza dei dati è un passaggio fondamentale: eventuali incongruenze potrebbero infatti rallentare la validazione del profilo e compromettere la corretta trasmissione delle domande.
La piattaforma è progettata per semplificare la compilazione dei campi richiesti, con sistemi di autocompletamento e controllo automatico dei dati inseriti. In questo modo, l’INPS assicura un livello elevato di precisione nella gestione delle informazioni, riducendo gli errori manuali e migliorando l’efficienza dell’intero processo.
Aggiornamento dei contatti
Una volta completato il primo accesso, l’utente può gestire e aggiornare in qualsiasi momento i propri dati personali e professionali attraverso la sezione dedicata “Gestione contatti”, disponibile all’interno dell’area riservata del portale Inps.
Questa funzionalità è particolarmente utile per gli avvocati e per tutti i professionisti che possono cambiare sede legale o indirizzo di posta elettronica certificata nel corso del tempo.
L’aggiornamento tempestivo delle informazioni consente all’Istituto di mantenere un flusso di comunicazione costante ed efficace, riducendo il rischio di mancata ricezione di comunicazioni importanti riguardanti l’esito delle pratiche o la richiesta di documenti integrativi.
Scadenze e prossimi aggiornamenti
L’introduzione del nuovo servizio telematico Inps per la trasmissione delle domande di intervento del Fondo di garanzia del TFR, dei crediti di lavoro e della posizione previdenziale complementare rappresenta un passaggio cruciale nel processo di digitalizzazione dei servizi previdenziali e assistenziali.
Tuttavia, per consentire un’adozione graduale e senza interruzioni operative, l’Istituto ha previsto un periodo transitorio durante il quale le due modalità – quella tradizionale e quella online – potranno coesistere.
Periodo di coesistenza delle procedure
A partire dal 23 ottobre 2025, data di apertura del servizio telematico agli avvocati, gli utenti hanno la possibilità di scegliere tra due modalità di invio delle domande:
- l’utilizzo del nuovo sistema online, accessibile tramite il portale ufficiale dell’Inps nella sezione “Lavoro - Fondi di garanzia”;
- oppure, in via transitoria, l’impiego della vecchia procedura cartacea o semi-telematica già in uso.
Questo periodo di coesistenza si estende fino al 30 novembre 2025, consentendo agli avvocati di acquisire dimestichezza con il funzionamento del servizio e di adattare la propria operatività ai nuovi strumenti digitali. Durante questa fase, le domande presentate con entrambe le modalità saranno considerate valide e processate dall’Istituto senza distinzione, purché rispettino i requisiti formali e documentali previsti.
A partire dal 1° dicembre 2025, invece, il canale telematico diventerà l’unico mezzo ufficiale per l’invio delle domande relative ai Fondi di garanzia. Ciò significa che ogni richiesta dovrà essere inoltrata esclusivamente tramite il portale Inps, utilizzando le credenziali digitali riconosciute (SPID, CNS o CIE). Dalla stessa data, la procedura tradizionale sarà disattivata e non sarà più possibile trasmettere istanze con modalità diverse da quella online.
Per i soggetti che, durante la fase di coesistenza, avranno già utilizzato la modalità digitale, il passaggio al sistema esclusivo sarà del tutto automatico e senza ulteriori adempimenti. Al contrario, chi avrà continuato a utilizzare la modalità tradizionale dovrà adeguarsi entro il termine stabilito, assicurandosi di disporre delle credenziali di accesso e dei dati aggiornati sul portale.
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