Rinviato il CDM su riforma per reddito di professionisti e agrario
Pubblicato il 24 aprile 2024
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L'annunciato esame del tredicesimo decreto delegato in materia di riforma fiscale, nel Consiglio dei Ministri previsto per il 23 aprile 2024, non c'è stato.
Il decreto contiene modifiche ai redditi da lavoro autonomo, dipendente, redditi agrari e redditi diversi.
Si tratta di un decreto dalla portata consistente:
- viene rimodulata la tassazione sui premi di risultato per il 2025;
- per i redditi da lavoro autonomo, l'intervento dovrebbe riguardare la determinazione del reddito alle plusvalenze, rimborsi, minusvalenze e spese, fino alla neutralità fiscale delle operazioni di riorganizzazione degli studi professionali;
- in materia di redditi agrari vengono introdotte novità sulle coltivazioni verticali;
- per i redditi d'impresa, le modifiche riguardano le operazioni straordinarie e la disciplina della liquidazione;
- è prevista la revisione in materia di redditi diversi, in particolare sulle plusvalenze delle aree edificabili ricevute in donazione.
Tuttavia, il Consiglio dei Ministri non si è occupato del provvedimento essendo necessario altro tempo soprattutto per valutare le risorse relative alla misura più costosa: il bonus tredicesime.
Studi professionali: aggregazioni autonome e neutralità fiscale
Il mondo dei lavoratori autonomi e dei professionisti è al centro di una trasformazione significativa grazie alla proposta di decreto legislativo che mira a introdurre una completa neutralità fiscale per le aggregazioni in Società tra Professionisti (Stp).
La normativa, che si appresta a essere esaminata dal Consiglio dei Ministri, prevede che le aggregazioni di professionisti autonomi e la formazione di studi associati non siano soggette a tassazione.
Il cuore di questa riforma è il nuovo articolo 177 bis del Tuir, che stabilisce che i conferimenti di beni materiali e immateriali in una Stp non generano né plusvalenze né minusvalenze. Cioè l'operazione è completamente neutrale dal punto di vista fiscale.
Questa modifica legislativa elimina uno degli ostacoli finanziari più rilevanti alla fusione di studi professionali, incentivando così una maggiore collaborazione e condivisione delle risorse tra professionisti.
La neutralità fiscale non si limita solo ai conferimenti diretti in Stp, ma si estende anche agli apporti in associazioni e società semplici, come previsto dall'articolo 5 del Tuir, che si configurano per l'esercizio congiunto di attività professionali.
Inoltre, il principio di neutralità si applica anche in contesti di trasformazioni aziendali, fusioni, e scissioni che coinvolgono Stp o associazioni.
Eliminate le duplicazioni d’imposta
In caso di passaggio da un periodo di imposta soggetto alla determinazione del reddito di lavoro autonomo a un periodo di imposta soggetto alla determinazione del reddito d’impresa, si prevede che i componenti positivi e negativi che hanno già concorso alla formazione del reddito, in base alle regole del regime di determinazione del reddito di lavoro autonomo, non assumono rilevanza nella determinazione del reddito d’impresa dei periodi di imposta successivi. Ciò vale anche nell’ipotesi contraria.
Affrancamento delle riserve in sospensione
Tra le norme che devono essere segnalate, la possibilità di affrancamento totale o parziale delle riserve in sospensione di imposta ancora esistenti alla data del 31 dicembre 2024 con aliquota di imposta sostitutiva del 10 per cento.
Rivista la tassazione dei professionisti
Uno degli aspetti più rivoluzionari della riforma è la riscrittura delle regole sulla tassazione del reddito dei professionisti.
A partire dal 1° gennaio 2025, il reddito imponibile degli artisti e dei professionisti sarà determinato includendo tutte le somme e i valori percepiti durante il periodo d'imposta, meno le spese sostenute. Importanti esclusioni al reddito imponibile comprendono i contributi previdenziali e assistenziali, così come i rimborsi spese e i riaddebiti tra professionisti per l'uso condiviso di spazi e servizi.
Altro punto chiave è la deducibilità delle spese. Si stabilisce che le spese di rappresentanza siano deducibili fino all'1% dei compensi percepiti. Inoltre, viene introdotta una deducibilità integrale, fino a un limite di 10.000 euro annui, per le spese legate alla formazione e aggiornamento professionale, inclusi master, convegni e viaggi di studio, promuovendo così l'investimento continuo nella competenza professionale.
Reddito agrario: vertical farm
La revisione in corso sulla tassazione dei redditi delle persone fisiche pone un accento particolare sul settore agricolo, introducendo modifiche significative nella determinazione del reddito agrario.
Con particolare riferimento ai sistemi di coltura verticale (vertical farm) e altre tecnologie avanzate come le colture idroponiche, la normativa estende la tassazione fondiaria anche a queste attività moderne, che si svolgono spesso in ambienti privi di rendita catastale tradizionale. Questo adattamento legislativo segna un riconoscimento significativo dell'evoluzione delle pratiche agricole e dell'importanza di integrare tali innovazioni nel sistema fiscale corrente, garantendo che ogni forma di utilizzo agricolo del terreno sia tassata in maniera equa e proporzionale al suo impiego effettivo.
In aggiunta, il decreto propone importanti aggiustamenti agli articoli del DPR 917/1986, come gli articoli 32 e 34 che riguardano il reddito agrario e la sua determinazione.
Inoltre, il decreto amplia il concetto di attività agricole includendo quelle che contribuiscono alla tutela ambientale e alla lotta ai cambiamenti climatici, assegnando a queste un trattamento fiscale preferenziale per incentivare pratiche sostenibili.
Infine, sarà emanato un provvedimento attuativo che definirà con maggiore precisione le classi e le qualità di coltura per le nuove tipologie di produzione agricola.
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