Illegittimo l’accertamento fondato solo sul possesso di due case

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Con la sentenza n. 7408, depositata in data 1° aprile 2011, la corte di Cassazione respinge il ricorso del Fisco che aveva avviato un’azione di accertamento nei confronti di un contribuente, basandolo sul fatto che lo stesso possedeva due immobili. L’Amministrazione finanziaria aveva rettificato il reddito imponibile di due coniugi avvalendosi del redditometro e sostenendo in giudizio la capacità di spesa derivante dalla proprietà di due abitazioni. Non si era tenuto conto, però, che uno di questi immobili era stato acquistato più di dieci anni prima e l’altro era stato ereditato.

La Suprema Corte, con la pronuncia in oggetto, ha sostenuto che la disponibilità degli immobili costituisce solo una presunzione di “capacità contributiva”. Spetta, poi, al contribuente dare prova circa la provenienza non reddituale dei beni in questione. E nel caso di disponibilità d’immobili acquistati molti anni prima, l’effettiva capacità contributiva deve essere individuata non in base alla pura provenienza degli stessi, ma valutando le spese per il loro mantenimento. Dunque, l'accertamento che, in base al redditometro, rettifica la capacità di spesa di un contribuente perché possiede due case è da considerarsi illegittimo.
Allegati Anche in
  • ItaliaOggi, p. 26 - La proprietà di due case non legittima l’accertamento - Alberici
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 28 - Redditometro e spese: contestazione immediata - Falcone

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