Il Ddl legge europea bis presto in Consiglio dei ministri

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Dopo l’entrata in vigore ufficiale della Legge Comunitaria n. 97/2013 (4 settembre 2013), i tecnici del Governo Letta sono alle prese con la preparazione del Disegno di legge europea 2013 bis, che è atteso in Consiglio dei ministri già per venerdì 20 settembre.

Nella relazione illustrativa allo schema di Ddl e alla relazione tecnica si evince l’intento dell’Esecutivo di compiere un ulteriore passo in avanti verso l’obiettivo di adeguamento della normativa italiana agli obblighi comunitari, per chiudere delle situazioni di pre-contenzioso o di vera controversia con Bruxelles, in vista anche del prossimo semestre di presidenza europea.

Con l’approvazione della Legge europea bis per il 2013, infatti, verranno chiuse 6 procedure d’infrazione e 8 casi, attualmente oggetto di dialogo tra l’Italia e la Comunità europea, che se non risolti potrebbero generare l’apertura di altrettante contestazioni ufficiali. Inoltre, con tale Legge dovrebbe essere data attuazione anche ad una sentenza pregiudiziale della Corte di Giustizia Ue, oltre che ad un Regolamento Ue e ad una decisione Euratom del Consiglio Ue.

Lo schema di Disegno di legge punta su ambiti di intervento diversi: dalla materia fiscale si spazia alle disposizioni riguardanti la libera circolazione di persone, beni e servizi fino a quelle in materia di sicurezza sul lavoro e ambientali.

L'articolo 5 della nuova Legge europea 2013 bis modifica il regime fiscale dei cosiddetti "non residenti Schumacker": si tratta di tutti quei contribuenti che producono reddito nel nostro Paese pur essendo fiscalmente residenti in un altro Stato Ue o in un Paese dello Spazio economico europeo. Se tali soggetti producono in Italia almeno il 75% del loro reddito complessivo avranno diritto alle stesse detrazioni e deduzioni previste per i contribuenti nazionali. Inoltre, sarà loro consentito di accedere anche al regime dei “nuovi minimi” di cui al Dl n. 98/2011.

Analogamente, è prevista una rivisitazione dell’articolo 24 del Tuir, al fine di eliminare ogni possibile rischio di incompatibilità del diritto interno con i principi di libera circolazione delle persone, dei lavoratori dipendenti e autonomi. L’obiettivo è quello di riservare a tali soggetti gli stessi benefici fiscali previsti per i residenti estendendo anche ad essi le detrazioni per carichi familiari. Si stima che la misura interesserà circa 4mila lavoratori che per beneficiare della detrazione, però, non dovranno possedere un reddito complessivo superiore al limite dei 2.840,51 euro, previsto all’articolo 12, comma 2, del Tuir.

Questa misura, come pure altre, non sono però a costo zero per il nostro Paese. Il Ddl bis prevede nel complesso minori entrate per 3,7 milioni di euro nel 2014 (20,44 milioni di euro per il 2015 e 15,3 milioni dal 2016), la cui copertura finanziaria dovrebbe essere assicurata tramite una riduzione dei consumi medi standardizzati di gasolio da ammettere all'impiego agricolo agevolato.
Allegati Links Anche in
  • ItaliaOggi, p. 25 - Detrazioni con par condicio - Stroppa
  • Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 24 - Riviste le detrazioni per i non residenti dei Paesi della Ue - Pizzin

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