Guardia di finanza, rafforzata la collaborazione informativa con MiSE e MEF
Pubblicato il 11 maggio 2018
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Il 3 marzo 2017 è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Ministero dello Sviluppo Economico, in coordinamento con il MEF, e la Guardia di finanza, che prevede nuove regole e nuove competenze per implementare lo scambio informativo e facilitare gli accertamenti dei nuclei speciali della Guardia di finanza, incaricati di monitorare i diversi fenomeni di illeciti amministrativi e penali.
Il Protocollo, di durata biennale, è stato diffuso solo il 7 maggio scorso e, pur ricalcando le precedenti linee di intesa tra i suddetti organismi, presenta alcuni significativi elementi di novità.
Scambio su 16 ambiti di collaborazione
La Circolare della GDf n. 0135244/2018, che attua appunto il Protocollo siglato tra i ministri Carlo Calenda del Mise e Pier Carlo Padoan del MEF con il comandante generale Giorgio Toschi, individua 16 nuovi “ambiti di collaborazione” che consentono alla GdF di avere uno più stretto scambio di informazioni con il MiSE e il MEF, con possibilità di accesso all’ampio e variegato patrimonio informativo dei due ministeri.
Il nuovo schema di accordo supera il precedente sottoscritto nel 2014, che prevedeva esclusivamente linee guida sui settori di possibile collaborazione, prevedendo ora lo scambio sui 16 ambiti di collaborazione, divisi per tre aree tematiche: imprese, energia e comunicazione.
Novità
In particolare, i controlli potranno spaziare dalle start up alle società cooperative e di revisione, dall'anticontraffazione alle agevolazioni alle aziende, dal monitoraggio del flusso di importazioni dei prodotti siderurgici fino alla vigilanza sulle amministrazioni straordinarie delle grandi imprese in stato di insolvenza.
Nello svolgimento di tali controlli, la Gdf potrà esercitare i poteri di polizia economico-finanziaria e le potestà in materia di antiriciclaggio in presenza dei relativi presupposti.
Inoltre, il materiale acquisito dalla Guardia di finanza nel corso dei controlli effettuati per conto del MiSE potrà essere utilizzato dalla stessa GdF anche per lo svolgimento della propria attività istituzionale nel settore tributario ed, infine, le verifiche potranno essere innescate anche da input provenienti da altri soggetti pubblici o privati che per conto del Ministero svolgono attività istruttorie e di erogazione di fondi pubblici.
Un’altra differenza rispetto al passato è rappresentata dalle nuove funzioni attribuite all’ufficiale di collegamento, al quale vengono riconosciuti compiti molto più incisivi, tra cui quello di trasmissione ai comandi degli input che proverranno dalle singole strutture ministeriali.
- eDotto.com – Edicola del 25 aprile 2018 - Controlli della Guardia di Finanza su e-fattura e stabile organizzazione – Pichirallo
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