Gratuito patrocinio, si calcola anche il RdC
Pubblicato il 20 gennaio 2022
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Chiarimenti in tema di rilevanza del reddito di cittadinanza per l'ammissione al gratuito patrocinio sono arrivati dall’Agenzia delle Entrate interpellata da una contribuente.
L’istante fa presente di voler instaurare un giudizio di separazione dal marito richiedendo il gratuito patrocinio e precisa di essere disoccupata, senza immobili intestati e che beneficia del reddito di cittadinanza per nucleo familiare, con carta intestata al coniuge.
Si domanda quanto rilevi il RdC per la richiesta del gratuito patrocinio.
Gratuito patrocinio: le condizioni
Il patrocinio gratuito è normato dall'articolo 74 del DPR n. 115/2002, dove si specifica che:
- vi può accedere il soggetto con reddito Irpef, risultante dall'ultima dichiarazione, non superiore a 11.746,68 euro;
- se l'interessato convive con il coniuge o con altri familiari, il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti da ogni componente della famiglia, compreso il richiedente (in tal caso il limite di reddito si innalza a euro 1.032,91, per ogni familiare convivente);
- si tiene conto del solo reddito personale quando la causa verte su diritti della personalità, o quando gli interessi del richiedente sono in conflitto con quelli degli altri componenti il nucleo familiare. Per la Cassazione, tale ipotesi comprende i procedimenti di separazione, anche consensuale;
- ai fini della determinazione dei limiti di reddito, si considerano anche i redditi che per legge sono esenti dall’Irpef o che sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta, ovvero ad imposta sostitutiva.
Gratuito patrocinio e RdC: quanto rileva
Per quanto detto sopra, deve concludersi che il reddito di cittadinanza rileva nel calcolo del reddito ai fini dell'ammissione al gratuito patrocinio.
Il beneficio viene riconosciuto a favore di nuclei familiari, in presenza di requisiti soggettivi e reddituali.
La disciplina prevede la possibilità di erogare il RdC suddiviso per ogni singolo componente maggiorenne del nucleo familiare, riconoscendo a ciascuno la quota pro-capite.
Nella risposta n. 31 del 19 gennaio 2022, si osserva che l’istante beneficia del Rdc attraverso la carta intestata al coniuge; di conseguenza, ai fini dell’ammissione al patrocinio gratuito, nella determinazione del reddito personale va conteggiato anche detto reddito per la quota del 50 per cento, qualora nel nucleo familiare, oltre ai due coniugi, non ci siano altri componenti maggiorenni.
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