Giudice liquida avvocato sotto i minimi. Deve motivare
Pubblicato il 13 gennaio 2016
In questo articolo:
Condividi l'articolo:
Qualora il giudice, nel determinare il compenso professionale, decida di scendere al di sotto dei valori tariffari minimi in relazione alle circostanze del caso concreto, è tenuto a darne espressa motivazione, onde rendere conoscibili le ragioni che lo hanno indotto alla suddetta diminuzione e non può di converso limitarsi alla enunciazione del criterio legale.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con ordinanza n. 253 depositata il 12 gennaio 2015, accogliendo il ricorso di una bracciante cui il giudice aveva riconosciuto un valido rapporto di lavoro con un'azienda agricola, condannando altresì l'Inps a corrisponderle un'indennità di disoccupazione
Ogni diminuzione oltre minimi inderogabili va motivata
Ma la questione qui sollevata verteva essenzialmente sulla determinazione delle spese processuali ad esito del giudizio, posto che, a parere del ricorrente, il giudice aveva disatteso – avuto riguardo ai parametri medi di liquidazione per quel tipo di controversia – i minimi inderogabili previsti. Ed ogni ulteriore diminuzione avrebbe dovuto essere motivata.
Eccezione ritenuta fondata dalla Suprema Corte.
Ricevi GRATIS la nostra newsletter
Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.
Richiedila subitoCondividi l'articolo: