Geografia giudiziaria: disaccordo Anm e Guardasigilli sui criteri di riordino
Autore: Eleonora Pergolari
Pubblicato il 07 settembre 2011
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L'Associazione nazionale magistrati (Anm), pur condividendo la necessità di una riforma della geografia giudiziaria, così come proposta dal Guardasigilli, Francesco Nitto Palma, ha reso noto di non condividere i criteri che sono stati inseriti nell'apposita delega al Governo presentata con un emendamento alla Manovra di Ferragosto (Decreto legge 138/2011).
Secondo l'Anm, detti criteri susciterebbero perplessità ed evidenti criticità. In particolare – si legge in una nota dell'associazione del 5 settembre - “non appare razionale escludere dalla possibilità di accorpamento i tribunali aventi sede nei comuni capoluogo di provincia alla data del 30 giugno 2011 e, dunque, senza un coordinamento con la contemporanea scelta di soppressione di alcune province; in secondo luogo, appare irrazionale la previsione diretta a garantire comunque la presenza di tre tribunali in ogni distretto, a prescindere dalle dimensioni del distretto e dei tribunali''.
A fronte di queste critiche, il ministro Nitto Palma si dice “esterrefatto”, ricordando che una riforma di questo genere sia particolarmente complessa e come ”per farla dobbiamo sì favorire l'efficienza, ma non dobbiamo mai mortificare le esigenze del bacino di utenza della giustizia e conseguentemente verificare se nei vari distretti e nei vari posti le situazioni geografiche, di concentrazione imprenditoriale, di situazioni infrastrutturali non impongano di privilegiare l'esigenza della gente rispetto a una certa efficienza”.
- Il Sole 24 Ore - Norme e Tributi, p. 37 - Nitto Palma e Anm allo scontro sui nuovi uffici
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