Fondo nuove competenze, ecco come si calcola il costo orario
Pubblicato il 26 ottobre 2023
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Aggiornato da Anpal il 23 ottobre 2023 il manuale del Fondo nuove competenze seconda edizione; le modifiche riguardano l’inserimento di un allegato tecnico relativo alle modalità di calcolo degli oneri rimborsabili, con particolare riferimento al costo orario retributivo e contributivo.
Dopo le indicazioni relative alle modalità di richiesta del saldo, rese note con Comunicato n. 16065 del 19 ottobre 2023 e illustrate nell’articolo “Fondo nuove competenze: ecco come richiedere il saldo su MyANPAL”, l’Anpal torna quindi a fornire indicazioni alle imprese che intendano fruire delle agevolazioni messe in campo nella seconda edizione del Fondo nuove competenze, approvata con Decreto del commissario straordinario n. 320 del 10 novembre 2022.
Costo orario: misura del rimborso
Il Fondo nuove competenze rimborsa il costo orario retributivo, al netto della quota contributiva a carico del lavoratore, e quello contributivo, comprensivo invece della quota a carico del lavoratore.
Il costo orario retributivo è rimborsato al 60% salvo il caso in cui gli accordi collettivi prevedano, oltre alla rimodulazione dell’orario finalizzata a percorsi formativi, una riduzione del normale orario di lavoro di almeno un’ora alla settimana senza decurtazione della retribuzione.
Ma come calcolare la percentuale?
L’allegato tecnico opera a tale proposito una distinzione tra Gestione non agricola e Gestione agricola.
Gestione non agricola: calcolo del costo orario retributivo
Per l’azienda che rientri nella Gestione non agricola la retribuzione di riferimento è quella teorica mensile del mese di approvazione dell’istanza e comunicata all’Inps, escluse mensilità aggiuntive, Tfr, premi di produzione, straordinari, ferie e festività non godute.
NOTA BENE: In caso di assunzione non effettuata il primo giorno del mese di approvazione dell’istanza si fa riferimento alla retribuzione teorica del mese successivo la stessa.
La retribuzione teorica come sopra ricavata, moltiplicata per 12 e divisa per 1720 (tempo lavorativo standard), definisce quindi il costo orario retributivo da cui sottrarre la quota contributiva a carico del lavoratore.
Gestione non agricola: calcolo del costo orario contributivo
Il costo orario contributivo si ottiene applicando al costo orario retributivo comprensivo della quota contributiva a carico del lavoratore l’aliquota contributiva totale dovuta da azienda e lavoratore, escluso il premio Inail.
Dal risultato ottenuto devono essere sottratte eventuali agevolazioni, inclusa la decontribuzione sulla quota a carico del lavoratore di cui al Decreto lavoro.
Gestione agricola
Più delicata è l’individuazione del costo orario nella Gestione agricola, dovendosi infatti operare in considerazione del tipo di manodopera, se Otd o Oti.
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Otd
Nel caso di operai a tempo determinato, la retribuzione teorica mensile si ottiene considerando quella teorica giornaliera riportata nei Dmag/Posagri riferiti ai periodi che hanno un codice retribuzione O, e la si moltiplica per 26.
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Oti
Per gli operai a tempo indeterminato, invece, si considera la retribuzione teorica mensile presente nei Dmag/Posagri contrassegnati dal medesimo codice retribuzione.
Dalla Rtm oraria si detrae la quota contributiva a carico del lavoratore per ottenere il costo orario di riferimento rimborsabile dal Fondo.
Divieto di doppio finanziamento
Allo scopo di evitare doppi finanziamenti, al costo retributivo e contributivo ottenuto devono essere infine sottratti ulteriori agevolazioni, sgravi contributivi ed esoneri (quali ad esempio quelli richiamati nella Circolare Inps n. 7 del 24 gennaio 2023) e ogni altra sovvenzione pubblica riferibili agli stessi lavoratori nel mese di approvazione dell’istanza.
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