Foncer, incremento della quota di contribuzione a carico dell’azienda
Pubblicato il 17 novembre 2021
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Il Fondo pensione complementare per i lavoratori dell’industria della ceramica e di materiali refrattari (Foncer), con circolare 15 novembre 2021, n. 1, comunica che a partire dal 1° gennaio 2022 verrà incrementata l’aliquota di contribuzione a carico dell’azienda, da calcolare sulla retribuzione utile per il calcolo del TFR.
I versamenti - riferiti alla competenza del mese di gennaio 2022 - dovranno essere corrisposti al fondo il 20 febbraio 2022. L’incremento della quota differisce in base al settore delle aziende.
Aziende produttrici di grès ceramico e porcellanato
Ai sensi del contratto collettivo nazionale vigente, a partire dal 1° gennaio 2022, la quota di contribuzione da destinare al fondo, subirà un incremento pari allo 0,20%, da calcolarsi sulla retribuzione utile ai fini del calcolo del TFR.
A decorrere dalla suddetta data, oltre la quota contributiva dello 0,20% per il versamento del premio per le prestazioni accessorie (morte del lavoratore, invalidità permanente ecc.), le aziende verseranno un contributo a carico del datore di lavoro pari al 2,30% della retribuzione utile al calcolo del TFR.
Aziende operanti nel settore refrattari di qualsiasi specie
In questo caso, sempre a decorrere dal 1° gennaio 2022, l’aliquota di contribuzione subirà un incremento pari allo 0,10%.
In aggiunta, a partire dal 1° gennaio 2023 la quota subirà un ulteriore incremento pari allo 0,10%.
Dunque, dal 1° gennaio 2022, oltre alla quota contributiva dello 0,20% per il versamento del premio per le prestazioni accessorie, le aziende verseranno un contributo a carico del datore di lavoro pari al 2,20% della retribuzione utile al calcolo del TFR.
Aziende operanti nel settore di ceramica sanitaria
Con decorrenza dal 1° gennaio 2022, l’incremento della quota di contribuzione è pari allo 0,10%.
L’aliquota subirà un ulteriore incremento pari allo 0,10%, a partire dal 1° gennaio 2023.
Di conseguenza, a decorrere dal 1° gennaio 2022, oltre alla quota del 0,20% per le prestazioni accessorie, le aziende dovranno versare un contributo a carico del datore di lavoro, pari all’1,90%.
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