Flessibilità in uscita, possibile anticipare o posticipare la pensione
Pubblicato il 04 marzo 2022
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Tra gli obiettivi strategici del Ministero del Lavoro per il 2022, contenuti nella Direttiva n. 28/2022, spunta la cd. “flessibilità nell'uscita dal mercato del lavoro”. Esso permette di decidere ai lavoratori di anticipare o posticipare il loro addio al lavoro, fermo restano l’età ordinaria pari a 67 anni. Quindi, in caso di pensione anticipata, si riceverà un assegno minore, mentre in caso di posticipo dal lavoro si riceverà un importo più alto.
La direttiva giunge quando è prossima l'uscita dalla pandemia. Se nel periodo del Covid-19 sono state garantite le misure per evitare perdita di posti di lavoro e assenza del reddito ai cittadini, ora è tempo di cambiare direzione per traghettare verso un'economia più innovativa e sostenibile, dal punto di vista ambientale, e più inclusiva sotto il profilo sociale.
Riforma degli ammortizzatori e centri per l’impiego, gli obiettivi
La direttiva, tra l'altro, chiede di dare completa attuazione alla riforma degli ammortizzatori. Si tratta, evidentemente, delle novità della Legge Bilancio 2022 che mirano a universalizzare la cassa integrazione.
Inoltre, si prevede il rafforzamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive per vari scopi: promozione dell'occupazione di giovani, donne e soggetti vulnerabili. Altro obiettivo è il rafforzamento della prevenzione, mediante l'aggiornamento delle norme sulla sicurezza e il rafforzamento della funzione ispettiva dell'INL.
Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, rendere operativo il “SINP”
Si prevede, inoltre, l’istituzione della “Direzione generale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro”, recante il compito di vigilare e monitorare l'attuazione, nei luoghi di lavoro, della disciplina sulla sicurezza. L’obiettivo è realizzare e rendere operativo il “SINP” dopo la riforma dell'anno scorso.
Pensioni, maggiore flessibilità in uscita
Come anticipato in premessa, si prevede un intervento sul sistema pensionistico, attraverso il dialogo e il confronto con le parti sociali, volto a garantire un sistema equo e flessibile nell'uscita dal mercato del lavoro.
In pratica, si consente - a partire dall’età ordinaria di pensionamento (67 anni per il 2022) - di anticipare/posticipare l'effettiva età di pensionamento agendo sul calcolo della pensione. Già oggi il sistema funziona in questi termini, ma al solo fine di preservare i conti pubblici.
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