Errato inquadramento dei lavoratori, limite al potere di disposizione

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Errato inquadramento dei lavoratori, limite al potere di disposizione

Il provvedimento di disposizione, quale espressione di natura pubblicistica, non può trovare applicazione rispetto all’errato inquadramento contrattuale dei lavoratori difforme alle previsioni del CCNL applicato dall’azienda. All’assunto è pervenuta la sentenza 18 maggio 2021 del TAR Friuli Venezia Giulia, secondo cui il potere di disposizione, recentemente riformulato, troverebbe applicazione nelle sole ipotesi in cui l’irregolarità rilevata abbia la medesima natura penale o amministrativa rispetto ad altre previsioni normativa con contropartita appositamente prevista dalla norma.

La diversa riqualificazione del rapporto di lavoro in via amministrativa si configura, dunque, come un eccesso di potere che potrebbe produrre, sotto minaccia della comminazione di una sanzione, una lesione delle garanzie tipiche della giurisdizione per effetto del potere unilaterale dell’accertamento ispettivo.

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