Dl Ristori è legge. Nuovi indennizzi dal “decreto Natale”
Pubblicato il 21 dicembre 2020
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Approvata dalla Camera la fiducia sul decreto Ristori con 280 voti a favore, 176 contrari e un’astensione. La fiducia non vale soltanto per il primo Dl n. 137/2020, ma anche per gli altri provvedimenti economici che sono confluiti al suo interno e per i quali è stato necessario un ulteriore scostamento di bilancio. Il Governo è già a lavoro, ora, sul un nuovo decreto “Ristori 4-bis” e sul quinto decreto, l’ultimo atteso a gennaio, che sarà il “Ristori finale”.
La legge di conversione del Dl Ristori attende ora la pubblicazione ufficiale in Gazzetta.
Il voto definitivo dell’Aula della Camera è stato dato su un testo ormai blindato, ma che, comunque, ha subito delle modifiche durante il suo iter parlamentare, presentando all’ultimo alcune novità rispetto alla formulazione originaria.
In particolare, da ricordare la possibilità di sospendere i mutui per la prima casa che viene prorogata fino al 31 dicembre 2021.
Entra nel decreto un contributo per la riduzione dei canoni di locazione durante il lockdown: i proprietari di immobili abitativi che, per venire incontro alle difficoltà economiche degli inquilini, riducono il canone di affitto per i contratti in essere al 29 ottobre 2020, vedranno corrispondersi dallo Stato un contributo a fondo perduto, pari al 50% della riduzione pattuita, entro il limite massimo annuo di 1.200 euro per singolo locatore.
Sono considerati fiscalmente irrilevanti e, dunque, non tassati, tutti gli aiuti Covid-19 disposti a partire dalla dichiarazione dello stato di emergenza sul territorio nazionale, da chiunque erogati e indipendentemente dalle modalità di fruizione e contabilizzazione.
È stata disposta la sospensione dei versamenti della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’Irap dovuto per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019 (quindi, il 2020 per i contribuenti “solari”), che il decreto “Ristori-quater”, per determinate categorie di contribuenti, ha fatto slittare, senza applicazione di sanzioni e interessi, dal 30 novembre al 30 aprile 2021. Di conseguenza, ora, il pagamento potrà essere effettuato in un’unica soluzione o fino ad un massimo di quattro rate mensili di pari importo, con versamento della prima entro il 30 aprile 2021.
Inoltre, sempre a norma della legge di conversione del Dl Ristori sono sospesi i termini che scadono nel mese di dicembre 2020 anche relativi:
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ai versamenti dell’Iva, acconto di dicembre compreso;
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ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali.
Si rammenta che possono beneficiare della sospensione dei versamenti in scadenza a dicembre 2020:
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i contribuenti con ricavi o compensi non superiori a 50milioni nel 2019 e che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% a novembre 2020 rispetto allo stesso mese del 2019;
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i contribuenti esercenti attività d’impresa, arte o professione, che hanno il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa nel territorio dello Stato e che hanno intrapreso l’attività dopo il 30 novembre 2019.
Si ricorda, che per coloro che non rientrano nelle suddette ipotesi, la scadenza resta ferma a lunedì 28 dicembre.
I pubblici esercizi colpiti dalle restrizioni adottate a seguito dell’emergenza sanitaria sono, invece, esonerati dal versamento della Cosap e Tosap per il periodo dal 1° gennaio al 31 marzo 2021.
Infine, viene applicata la disciplina in materia di equo compenso ai professionisti incaricati di effettuare prestazioni per l’accesso alle agevolazioni fiscali in materia di Superbonus al 110%. Ciò vuol dire che i soggetti (es, banche o altri intermediari finanziari) che acquisiscono il credito occupandosi di qualsiasi aspetto della pratica non possono sottopagare i professionisti cui si rivolgono per determinate attività connesse all’operazione, ma devono assegnare loro un compenso equo, commisurato alla quantità e alla qualità della prestazione ricevuta e conforme ai parametri ministeriali.
"Decreto Natale" in Gazzetta Ufficiale. Nuovo fondo da 645 milioni per gli aiuti a bar e ristoranti
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 dicembre 2020 il Decreto legge n. 172, recante "Ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19".
Nel provvedimento viene disciplinata l’ulteriore stretta che riguarda i giorni delle festività.
L'Italia sarà zona rossa nei 10 giorni festivi e prefestivi fino all'Epifania, con negozi, bar e ristoranti chiusi e la possibilità di uscire di casa solo per motivi di lavoro e salute. Nei giorni del 28, 29 e 30 sarà zona arancione, mentre il coprifuoco resta confermato alle 22.
Il decreto con soli 3 articoli prevede anche nuove risorse finanziarie per bar e ristoranti ulteriormente penalizzati dalle ultime restrizioni.
Vengono stanziati, infatti, altri 645 milioni di nuovi ristori per bar e ristoranti: di cui 400 saranno per il 2020 e il resto per il 2021, con un primo indennizzo a fondo perduto proprio per far fronte alle richieste avanzate da governatori e associazioni di categoria alla luce delle nuove restrizioni per le vacanze di Natale e di fine anno.
Le misure sono connotate da carattere di urgenza, per far arrivare i ristori in tempi brevi. Pertanto, la nuova ondata di indennizzi alle attività chiuse per legge verrà riservata a chi ha già ricevuto il primo giro di aiuti statali in estate.
L’Agenzia delle Entrate, in questo modo, avrà la possibilità di effettuare il bonifico in tempi rapidi avendo già a sua disposizione i dati dei conti correnti e degli importi che spettano a ciascuno. Ciò ovviamente con un danno per chi non ha usufruito della prima tornata di aiuti per varie ragioni, dato che in tal modo non riceverà nulla.
Saranno beneficiarie di questi nuovi sostegni statali a fondo perduto poco più di 200mila attività economiche distribuite in 11 codici Ateco, che appartengono esclusivamente al mondo della ristorazione, dei bar e del catering.
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