DL Dignità, emendamenti inammissibili su lavoro, imprese e fisco
Pubblicato il 25 luglio 2018
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Su 850 emendamenti depositati sono circa 670 quelli giudicati ammissibili dalla Commissione Lavoro della Camera relativi al Decreto Legge Dignità, rinominato dal Ministro del Lavoro “decreto Dignità 2.0” per via delle modifiche che intende apportare in sede di conversione in legge.
Lavoro
Per quanto concerne la questione “Lavoro” saltano:
- l’esclusione degli enti di ricerca dalle limitazioni per il salario accessorio per le procedure di reclutamento straordinario;
- l’estensione delle norme sulla stabilizzazione della Pubblica amministrazione presente in enti di ricerca;
- l’introduzione del salario minimo garantito;
- il taglio delle aliquote fiscali per i redditi derivanti da contratti a tempo determinato trasformati a tempo indeterminato;
- la possibilità di destinare una quota delle assunzioni di personale delle regioni per rafforzare i centri per l’impiego;
mentre è stato ritenuto ammissibile l’emendamento che prevede meno vincoli per i voucher per gli Enti Locali i quali dovrebbero comunicare la data di inizio ed il monte orario complessivo con riferimento ad un arco temporale non superiore a dieci giorni.
Imprese e fisco
Risulta anche che non siano state ritenute ammissibili:
- la proposta che cancellava gli aumenti di accise;
- la proposta della flat tax al 15% sui redditi incrementali;
- la modifica delle norme sulle esecuzioni immobiliari;
- la riduzione delle tasse sulle sigarette elettroniche.
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