Dichiarazione tardiva Redditi e Irap entro il 29 gennaio

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Dichiarazione tardiva Redditi e Irap entro il 29 gennaio

I soggetti fiscali che non hanno inviato i Modelli Redditi o IRAP entro il 31 ottobre 2024 hanno la possibilità di farlo fino al 29 gennaio 2025.

In questa circostanza, il ritardato invio rimedia alla mancata presentazione. Superato questo termine, le dichiarazioni verranno considerate come non presentate.

Va sottolineato che il decreto legislativo n. 87/2024, dal 1° settembre 2024, ha apportato cambiamenti alle penalità applicabili.

Scadenze termini invio dichiarazioni reddituali

Il 31 ottobre 2024 si è concluso il periodo per la presentazione del modello Redditi e del modello IRAP per l'anno 2024. Secondo l'art. 2 comma 7 del DPR 322/98, ferme le sanzioni per il ritardo, le dichiarazioni inoltrate entro novanta giorni dalla scadenza sono ritenute valide. Pertanto, le dichiarazioni del 2024 consegnate fino al 29 gennaio 2025 non saranno considerate omesse.

Tuttavia, la tardività costituisce titolo per la riscossione delle imposte dovute in base agli imponibili in esse indicati.

Trascorsi i suddetti 90 giorni, la dichiarazione viene considera omessa.

Considerando che le violazioni sono comunque avventure dopo il 1° settembre 2024, deve applicarsi il nuovo apparato sanzionatorio introdotto dal D.lgs. n. 87/2024, cosiddetto decreto Sanzioni.

Dichiarazione tardiva: sanzioni

Il Dlgs n 87/2024 non ha però disciplinato il caso della dichiarazione tardiva presentata entro 90 giorni, caso per cui restano immutate le sanzioni previste nel precedente regime.

L'art. 1 del D.Lgs. 471/97, non stabilisce specificamente una sanzione per il ritardo. Tuttavia, la misura della sanzione può essere quella dell'art. 13 del D.Lgs. 472/97, che regola il ravvedimento operoso.

Quest'ultimo, nel comma 1, lettera c), stabilisce che la sanzione per la mancata presentazione della dichiarazione, se effettuata entro novanta giorni dal termine, si riduce a un decimo del minimo previsto per l'omissione.

Di conseguenza, se la dichiarazione viene inoltrata entro novanta giorni dalla scadenza, la sanzione applicabile è pari a 250 euro, riducibili a 25 euro se il pagamento avviene volontariamente prima che il contribuente sia formalmente a conoscenza di qualsiasi procedura di controllo.

Penalità per mancata presentazione della dichiarazione

Coloro che non presentano la dichiarazione entro il 29 gennaio 2025 sono soggetti alla sanzione amministrativa descritta nell'art. 1, comma 1, del D.Lgs. 471/97, che ammonta al 120% delle tasse dovute, con un importo minimo di 250 euro. Se non risultano dovute imposte, la sanzione varia tra 250 e 1.000 euro. Questa cifra può raddoppiare se il trasgressore è tenuto alla gestione della contabilità. Prima dell'ultima riforma, la penalità variava dal 120% al 240% delle imposte.

Il D.lgs. 87/2024, mediante l'art. 2, ha aggiunto il comma 1-bis all'art. 1 del D.Lgs. 471/97, applicabile per la prima volta alle dichiarazioni delle imposte sui redditi e IRAP del 2024. Questa aggiunta copre i casi in cui la dichiarazione è presentata dopo il novantesimo giorno dalla scadenza e prima della scadenza dei termini per l'accertamento, come definito nell'art. 43 del DPR 600/73, a condizione che non ci sia stata notifica di accertamenti.

In tali circostanze, nonostante la mancata dichiarazione, la sanzione imposta è pari al 75% delle tasse dovute. In assenza di imposte dovute, non si applicano differenziazioni rispetto alla mancata presentazione e valgono le norme del comma 1. Prima del decreto Sanzioni, la sanzione variava dal 60% al 120% delle imposte dovute, con un minimo di 200 euro, e oscillava tra 150 e 500 euro se non erano dovute imposte.

A differenza del ritardo, la mancata presentazione non può essere sanata pagando una sanzione ridotta per ravvedimento operoso. Inoltre, se dopo il novantesimo giorno e un successivo controllo si scoprono maggiori basi imponibili e quindi maggiori tasse dovute, si applicano le sanzioni più severe previste dal comma 1, dell'art. 1, del D.lgs. 471/97, come indicato nella circolare dell’Agenzia delle Entrate 12 ottobre 2016 n. 42.

In base a detta circolare, quindi, entro il 29 gennaio 2025 il contribuente è tenuto a:

- inoltrare il modello Redditi per l'anno 2024;

- versare 25 euro per la sanzione derivante da una dichiarazione presentata in ritardo;

- saldare le tasse dovute insieme agli interessi legali;

- regolarizzare le sanzioni per il mancato o insufficiente pagamento del saldo e degli acconti, qualora necessario, come stabilito dall'art. 13 del D.Lgs. 471/97.

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