Da IPS a TFR, quale tassazione applicare?
Pubblicato il 25 marzo 2022
In questo articolo:
Condividi l'articolo:
Con la risposta n. 154 del 24 marzo 2022, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato quale sia la corretta tassazione da applicare ai fini Irpef in caso di passaggio dal regime di Indennità premio di servizio (Ips), previsto per i dipendenti locali, al Trattamento di fine rapporto (Tfr), previsto per i dipendenti di privati, a causa della cessione di un ramo d’azienda effettuata da parte di un Comune e del relativo passaggio dei lavoratori coinvolti dall’ente locale al nuovo datore di lavoro.
Nel caso in questione, l’Agenzia delle Entrate ritiene che l’azienda debba pagare un’unica prestazione a titolo di TFR, comprensiva:
- sia della quota maturata presso il datore di lavoro pubblico, rivalutata;
- sia della quota maturata alle dipendenze del datore di lavoro privato.
Da IPS a TFR, la vicenda
La problematica è connessa all’assunzione di un lavoratore, avvenuta il 1° marzo 2019, a seguito di trasferimento da un Comune avvenuto, sulla base di uno specifico accordo, ai sensi dell’articolo 2112 del Codice civile (“Mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda”).
Il dipendente ha maturato, per il periodo in cui ha lavorato per l’ente locale, somme a titolo di indennità equipollente al trattamento di fine rapporto, denominata, per i dipendenti degli enti locali “Indennità premio di servizio" (Ips).
Con la nascita del nuovo rapporto, non essendoci accordi sulla liquidazione di dette somme, l’INPS ha trasferito l’indennità all’istante senza operare alcuna ritenuta ai fini Irpef. Ora, poiché il lavoratore è andato in pensione, l’azienda chiede come tassare le somme maturate ai fini Ips.
Trasferimento attività, mantenimento dei diritti
L’Agenzia delle Entrate riepiloga le disposizioni fondamentali che disciplinano il trattamento previdenziale e il rapporto di lavoro del personale in caso di operazioni straordinarie. In particolare, ricorda che nell’ipotesi di trasferimento o conferimento di attività da parte di enti pubblici ad altre amministrazioni pubbliche o a privati deve essere applicato l’articolo 2112 del Codice civile.
In sintesi, secondo tale norma, il dipendente mantiene, nel passaggio, tutti i diritti compresi quelli derivanti dall’anzianità raggiunta nel periodo pregresso e al calcolo dell'Ips, soggetta a una disciplina, anche fiscale, diversa da quella prevista per il Tfr.
La conservazione dei diritti deve essere regolata da un accordo siglato dalle parti. Nel caso in esame, l’accordo stipulato è molto generico e prevede soltanto che l’ente locale applicherà le disposizioni previste per l’Ips fino al termine del rapporto con il dipendente, mentre l’istante applicherà quelle del Tfr dalla data di assunzione del lavoratore.
Dalla documentazione prodotta risulta che il trasferimento del lavoratore è avvenuto senza soluzione di continuità, come previsto appunto dall’articolo 2112 cc, e senza la perdita dei diritti relativi al computo della Ips.
Ips, come si determina la base imponibile Irpef?
Ai fini della determinazione della base imponibile Irpef, l’Ips deve essere computata sottraendo prima dall'importo lordo una percentuale di esenzione pari al 40,98%, corrispondente al rapporto fra:
- l'aliquota di contribuzione a carico del lavoratore;
- l'aliquota di contribuzione complessiva (2,5/6,1 = 40,98) calcolata sulla retribuzione utile.
Il risultato ottenuto deve essere diminuito di una somma pari a 309,87 euro per ogni anno di servizio, con esclusione dei periodi di anzianità convenzionale.
Invece, la quota maturata presso l’azienda privata sarà costituita dal relativo ammontare, ridotto delle rivalutazioni annualmente assoggettate a imposta sostitutiva (articolo 19, comma 1, del Tuir).
In sintesi, avendo comportato l’operazione il passaggio dal regime di indennità equipollente al Tfr, quest’ultimo è formato da una quota pari all'importo maturato fino alla data del passaggio, determinato secondo la disciplina delle indennità equipollenti, rivalutato, e da una quota formata dagli ordinari accantonamenti annuali al Tfr effettuati dal momento del passaggio.
Da IPS a TFR, come compilare la CU 2022
Relativamente alle modalità di esposizione nel modello di Certificazione Unica (CU 2022 relativa al periodo d'imposta 2021), occorre procedere sulla base delle seguenti indicazioni:
- rilascio al dipendente di una sola Certificazione Unica che accoglierà sia i dati relativi alla IPS che quelli relativi al TFR;
- inserimento dei dati relativi alla IPS nella sezione "TFR ed altre indennità maturate al 31/12/2000 - passaggi da indennità equipollenti a TFR" e, in particolare nei punti 835 e seguenti;
- non deve essere compilata la sezione composta dai punti 820 e seguenti;
- nel punto 835, come precisato nelle relative istruzioni, deve essere indicato il periodo di commisurazione dell'indennità equipollente calcolato fino alla data del passaggio;
- inserimento dei dati relativi al TFR maturato dal 1° marzo 2019 nella sezione composta dai punti 857 e seguenti;
- non deve essere compilato il punto 819 in quanto il sostituto cedente non ha effettuato alcuna erogazione;
- i campi riguardanti i dati relativi al rapporto di lavoro devono accogliere la durata complessiva di entrambi i rapporti di lavoro;
- devono essere compilati i punti da 801 a 813, riguardanti le informazioni da fornire al contribuente.
Ricevi GRATIS la nostra newsletter
Ogni giorno sarai aggiornato con le notizie più importanti, documenti originali, anteprime e anticipazioni, informazioni sui contratti e scadenze.
Richiedila subitoCondividi l'articolo: