CU 2025: regolarizzazione tardiva con ravvedimento operoso
Pubblicato il 09 maggio 2025
In questo articolo:
- Cos’è la Certificazione Unica (CU)
- Cosa contiene la CU
- Termini di presentazione della Certificazione Unica 2025
- Chi è interessato
- Sanatoria entro 60 giorni: le nuove scadenze del 16 e 30 maggio 2025
- Regime sanzionatorio ordinario e agevolato
- Modalità di versamento
- Consiglio operativo
- Ravvedimento operoso: ora ammesso anche per le CU
- Cosa si deve fare entro il 16 maggio 2025
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Si avvicina la scadenza del 16 maggio 2025, termine ultimo entro il quale i sostituti d’imposta possono ancora rimediare all’omessa trasmissione della Certificazione Unica (CU) 2025, oppure correggere eventuali errori presenti nelle certificazioni già inviate entro la scadenza originaria del 17 marzo 2025. Grazie alla normativa vigente, è possibile beneficiare di una sanzione ridotta a un terzo, evitando l’applicazione piena delle sanzioni previste per l’inadempimento.
Cos’è la Certificazione Unica (CU)
La Certificazione Unica (CU) è un documento fiscale di fondamentale importanza che i sostituti d’imposta – come datori di lavoro, enti pubblici o privati, professionisti e committenti – sono obbligati a compilare, rilasciare e trasmettere ogni anno all’Agenzia delle Entrate e ai percipienti (cioè i contribuenti che hanno ricevuto i compensi).
La CU ha lo scopo di attestare ufficialmente le somme corrisposte nel corso dell’anno d’imposta precedente e le ritenute fiscali e previdenziali eventualmente operate. Costituisce quindi un tassello essenziale per la corretta compilazione della dichiarazione dei redditi, sia da parte dell’Amministrazione finanziaria nella fase di precompilazione, sia da parte del contribuente o del suo intermediario.
Cosa contiene la CU
Come stabilito dall’art. 4, comma 6-ter, del DPR n. 322/1998, ogni Certificazione Unica deve riportare con chiarezza i seguenti dati fondamentali:
- l’ammontare complessivo dei compensi, redditi e valori corrisposti, anche a titolo non continuativo o occasionale (ad es. prestazioni autonome occasionali, compensi a collaboratori, professionisti, pensioni);
- le ritenute fiscali operate a titolo di imposta o acconto (IRPEF o altre imposte sostitutive), come previsto dalla normativa vigente;
- le detrazioni applicate, ad esempio per lavoro dipendente, carichi di famiglia, bonus fiscali spettanti;
- i contributi previdenziali e assistenziali versati, sia a carico del datore di lavoro che del lavoratore, nonché eventuali trattenute per enti o casse previdenziali professionali.
Tipologie di reddito certificabili
La CU si articola in più sezioni, a seconda della natura dei redditi da certificare. In particolare, essa può contenere:
- redditi da lavoro dipendente e assimilati (come indennità di disoccupazione, assegni di mobilità, borse di studio);
- redditi da lavoro autonomo esercitato abitualmente o in forma occasionale;
- redditi diversi, come quelli derivanti da incarichi occasionali o da collaborazioni a progetto;
- redditi esenti o soggetti a ritenuta a titolo d’imposta (es. premi, borse, assegni di ricerca);
- altri compensi soggetti a obbligo di certificazione.
Approvazione del modello CU 2025
Il modello della Certificazione Unica 2025, relativo ai redditi percepiti nel periodo d’imposta 2024, è stato approvato con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate n. 9454 del 15 gennaio 2025.
Il provvedimento dispone:
- l’approvazione del modello CU 2025, comprensivo delle istruzioni per la compilazione;
- il frontespizio per la trasmissione telematica;
- il quadro CT, con le relative istruzioni;
- l’individuazione delle modalità di comunicazione dei dati contenuti nelle CU;
- l’approvazione delle specifiche tecniche per la trasmissione telematica.
Il documento definisce quindi sia gli aspetti strutturali del modello che le modalità operative e informatiche per il corretto assolvimento degli obblighi dichiarativi da parte dei sostituti d’imposta.
Termini di presentazione della Certificazione Unica 2025
Per il periodo d’imposta 2024, la trasmissione e la consegna delle Certificazioni Uniche (CU) 2025 sono regolate da scadenze differenziate a seconda della tipologia di reddito certificato. I sostituti d’imposta sono tenuti sia a consegnare la CU al percipiente, sia a trasmetterla telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro le seguenti date:
Tipologia di reddito | Consegna al percipiente | Trasmissione all’Agenzia delle Entrate |
---|---|---|
Lavoro dipendente e assimilati (pensioni, disoccupazione) | 17 marzo 2025 | 17 marzo 2025 |
Lavoro autonomo abituale (es. professionisti con Partita IVA) | 17 marzo 2025 | 31 marzo 2025 |
Redditi esenti o non precompilabili | 17 marzo 2025 | 31 ottobre 2025 |
NOTA BENE: il termine canonico del 16 marzo 2025 è stato posticipato al 17 marzo, in quanto il 16 cade di domenica.
Chi è interessato
La sanatoria prevista entro il 16 maggio 2025 riguarda principalmente i sostituti d’imposta, ovvero tutti quei soggetti – pubblici o privati – che erogano redditi e trattengono le relative imposte per conto dei percipienti. Si tratta in particolare di datori di lavoro, enti pubblici, associazioni, società e professionisti che, nel corso dell’anno, hanno corrisposto compensi soggetti a ritenuta.
Sono coinvolti anche i CAF (Centri di Assistenza Fiscale) e gli intermediari abilitati – come commercialisti o consulenti del lavoro – che, per conto dei sostituti, si occupano della trasmissione telematica delle CU all’Agenzia delle Entrate. Anche questi soggetti, in caso di omissioni o errori, sono tenuti a intervenire per la regolarizzazione nei termini previsti.
Sanatoria entro 60 giorni: le nuove scadenze del 16 e 30 maggio 2025
La possibilità di sanare l’omessa o errata trasmissione della Certificazione Unica (CU) è espressamente prevista dall’art. 4, comma 6-quinquies, del DPR 322/1998, che riconosce ai sostituti d’imposta un margine di 60 giorni per regolarizzare eventuali omissioni o inesattezze, beneficiando di un regime sanzionatorio agevolato.
Nel 2025, in considerazione delle scadenze ordinarie, si individuano due nuove date chiave:
- 16 maggio 2025, per rimediare all’omissione o alla trasmissione errata delle CU aventi scadenza ordinaria il 17 marzo 2025 (CU relative a lavoro dipendente, assimilato e autonomo occasionale).
- 30 maggio 2025, per le CU trasmesse con ritardo rispetto al termine del 31 marzo 2025, relativo ai redditi da lavoro autonomo abituale (esercizio di arti e professioni).
In entrambi i casi, il rispetto del termine di 60 giorni consente di fruire di una riduzione significativa della sanzione, purché venga trasmessa una certificazione corretta o venga sanata l’omissione entro tali date.
Regime sanzionatorio ordinario e agevolato
In base alla normativa vigente, si applicano le seguenti disposizioni sanzionatorie:
- Sanzione ordinaria:
€100 per ogni certificazione omessa, tardiva o errata, con un massimale di €50.000 per ciascun sostituto d’imposta. - Sanzione azzerata:
Se la certificazione corretta viene trasmessa entro 5 giorni dalla scadenza originaria (quindi entro il 21 marzo 2025 per la scadenza del 17 marzo), non si applica alcuna sanzione. - Sanzione ridotta (sanatoria):
Se la regolarizzazione avviene entro 60 giorni, si applica la sanzione ridotta a 1/3, pari a €33,33 per ogni CU, con un massimo di €20.000.
Modalità di versamento
- Il pagamento deve avvenire tramite Modello F24, utilizzando il codice tributo 8911.
- L’anno di riferimento da indicare è il 2025.
NOTA BENE: Il versamento deve essere effettuato contestualmente o prima dell’invio della certificazione regolarizzata, affinché il ravvedimento sia ritenuto valido. Inoltre, è consigliabile conservare copia della quietanza F24 e della ricevuta di trasmissione telematica come prova dell’avvenuta regolarizzazione.
Consiglio operativo
Per evitare l’applicazione della sanzione piena, è fortemente raccomandato intervenire tempestivamente. La trasmissione della Certificazione Unica corretta (o omessa) e il versamento della relativa sanzione ridotta devono essere entrambi completati entro il 16 maggio 2025, termine ultimo per usufruire della sanatoria con riduzione a un terzo.
Prima dell’invio, è essenziale verificare con attenzione la completezza e l’esattezza dei dati riportati nella CU, così da evitare ulteriori irregolarità che potrebbero generare nuove sanzioni o segnalazioni.
Ravvedimento operoso: ora ammesso anche per le CU
Una novità di rilievo introdotta nel 2024 riguarda la possibilità di applicare il ravvedimento operoso anche alle Certificazioni Uniche (CU) trasmesse in ritardo. Storicamente escluso da questo ambito, il ravvedimento è stato ufficialmente riconosciuto come applicabile dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 12/E del 31 maggio 2024.
L’Amministrazione ha chiarito che, in assenza di un espresso divieto normativo, il meccanismo previsto dall’art. 13 del D.Lgs. 472/1997 può trovare piena applicazione anche nei confronti delle CU inviate oltre i termini di legge, in linea con i principi generali dell’ordinamento tributario.
Pertanto, la sanzione da ravvedere rispetta i seguenti criteri applicativi
- Invio entro 60 giorni dalla scadenza ordinaria (es. entro il 16 maggio 2025):
→ La base sanzionatoria da considerare è quella ridotta a un terzo (pari a €33,33 per CU). - Invio oltre i 60 giorni:
→ La sanzione da ravvedere è quella intera (€100 per CU).
In entrambi i casi, si applicano i coefficienti di riduzione previsti dall’art. 13 del D.Lgs. 472/1997, che sono stati modificati dal 1° settembre 2024 dal cosiddetto Decreto Sanzioni (D.Lgs. 87/2024), con impatto diretto sulle percentuali di riduzione a seconda del tempo trascorso dalla violazione.
Cosa si deve fare entro il 16 maggio 2025
- Trasmettere la Certificazione Unica omessa o errata attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate.
- Versare la sanzione ridotta:
- Sanzione ordinaria: €100 per ogni CU omessa o errata, con massimo €50.000 per sostituto.
- Sanzione ridotta: 1/3 del minimo, cioè €33,33 per ogni CU, con massimo di €20.000.
Il versamento va effettuato con Modello F24, codice tributo: 8911
- Ravvedimento operoso ammesso: sanzione ridotta se entro 60 giorni; intera se oltre 60 giorni.
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