Coppia omosessuale Entrambi padri

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Coppia omosessuale Entrambi padri

La Corte d’Appello di Trento ha riconosciuto, per la prima volta in Italia, la possibilità per due uomini - uno padre biologico e l’altro no- di essere considerati entrambi padri di due gemelli, nati negli Stati Uniti mediante tecniche di maternità surrogata.

In tal senso ha statuito la Corte trentina, accogliendo le ragioni di una coppia di omosessuali, i quali chiedevano venisse riconosciuta, nell'ordinamento italiano, l’efficacia del provvedimento giudiziale straniero nella parte in cui dichiarava l’instaurazione di una relazione di genitorialità tra i gemelli ed il padre non biologico, con conseguente ordine di trascrizione al Comune dell’atto di nascita dei minori. Trascrizione dapprima rifiutata dall'Ufficiale di stato civile, ritenendo l’atto contrario all'ordine pubblico ed alla normativa vigente, secondo la quale i genitori devono essere di sesso diverso.

A sostegno delle proprie ragioni, i due uomini illustravano il contesto affettivo e familiare nel quale era maturata la scelta di fare ricorso, per soddisfare la loro aspirazione alla genitorialità, alla procreazione medicalmente assistita all'estero.

Relazione genitoriale con padre non biologico Provvedimento efficace

Secondo la Corte d’appello, pertanto, va pacificamente riconosciuta l’efficacia del provvedimento straniero che ammette la relazione di genitorialità tra il padre non biologico e i due minori; provvedimento per mezzo del quale i minori hanno acquisito legittimamente lo status di figli legittimi, oltre che del padre biologico, anche dell’altro uomo, con cui il padre naturale è legato da una relazione omosessuale.

Nella valutazione della compatibilità dell’atto straniero con l’invocato ordine pubblico – spiegano i giudici territoriali – il giudice deve verificare, non già se l’atto straniero applichi una disciplina della materia conforme o difforme ad una o più norme interne (seppur imperative ed inderogabili), ma se esso contrasti con l’esigenza di tutela dei diritti fondamentali dell’uomo, come desumibili dalla Carta Costituzionale e dai Trattati o Convenzioni internazionali.

Interesse allo status filiationis prevale

Orbene nella fattispecie viene in considerazione la tutela dell’interesse superiore del minore che, come noto, ha trovato ampio riconoscimento sia nell'ordinamento internazionale che interno, e che, nel caso de quo, si sostanzia nel diritto del minore di conservare lo status di figlio riconosciutogli in un atto validamente formato in altro Stato.

Il mancato riconoscimento dello status filiationis nei confronti dei gemelli, determinerebbe nella specie – conclude la Corte trentina con ordinanza del 23 febbraio 2017 - un evidente pregiudizio per gli stessi, i quali non vedrebbero riconosciuti in Italia, nei confronti del padre non biologico, tutti i diritti che a tale status conseguono. Senza contare che sarebbero tra l’altro pregiudicati anche sotto il profilo della perdita dell’identità familiare legittimamente acquisita all'estero.

 

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