Convegno avvocati giuslavoristi: comunicazione, specializzazione e mercato del lavoro

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Molti i temi affrontati nel corso del Convegno nazionale degli Avvocati giuslavoristi (Agi) dal titolo “Concorrenza, Lavoro, Diritti: fare sintesi è un'impresa”, che si è tenuto a Torino dal 14 al 16 settembre 2017.

In crescita la comunicazione professionale

Tra di essi, il tema della comunicazione, informazione e pubblicità per gli avvocati, anche alla luce dell’evoluzione del mercato professionale e della diffusione dei social media.

Più in particolare, anche grazie ai nuovi strumenti telematici, cresce per gli avvocati la facilità di comunicare, ma correlativamente, cresce anche la pressione derivante dalla competizione. E’ emersa dunque l’opportunità, se non la necessità, di rispettare le regole deontologiche, per evitare una corsa al ribasso che vedrebbe i liberi professionisti uscire perdenti, evidenziandosi in proposito come anche una comunicazione corretta nei contenuti possa essere utilizzata in modo scorretto.

Ciò che è emerso, durante l’incontro, è un mercato della comunicazione professionale in forte crescita negli ultimi anni. In tale prospettiva, la recente introduzione dell’apertura al socio di capitale, rischia di aumentare le differenze in fatto di comunicazione, perché vi sarà, da una parte, la società con molti fondi a disposizione da poter investire anche sul fronte informazione e pubblicità; dall’altra, altri soggetti, magari singoli professionisti, con possibilità assai più ridotte. Il settore nel suo complesso, tuttavia, ha ancora ampi spazi di miglioramento, anche tenuto conto del fatto che – ha ricordato il Presidente della Cassa forense Nunzio Luciano - l’avvocatura utilizza ancora ampiamente il passaparola come canale di comunicazione.

Specializzazione: giusta risposta all’apertura del mercato

E’ poi intervenuto il Ministro della Giustizia Andrea Orlando all’incontro dei Giuslavoristi, sottolineando l’importanza della specializzazione nella professione forense, quale elemento qualificante. “La specializzazione – secondo il Ministro – costituisce la giusta risposta all’apertura del mercato, mentre in passato, rispetto all’impostazione liberista e mercantista, si è contrapposta una chiusura di carattere corporativo. E’ un punto, questo, che ha tardato ad affermarsi, ma che progressivamente è stato riconosciuto.” I Giuslavoristi sono stati poi invitati dal Guardasigilli ad un ulteriore step della battaglia sulle specializzazioni, che dal livello normativo (dove tuttavia ancora pendono i ricorsi) deve passare a quello culturale, mediante una maggiore sensibilizzazione degli Ordini.

Mercato del lavoro. Integrare la normativa nazionale/europea

L’ultima giornata del Convegno nazionale Agi è stata infine dedicata al contesto internazionale (più precisamente, europeo), per quanto attiene al mercato del lavoro. Ambito in cui, come già emerso nelle precedenti giornate del Convegno, si deve lavorare per raggiungere un maggior coordinamento ed una maggiore integrazione delle norme esistenti a livello nazionale e continentale, al fine di evitare fenomeni di dumping sociale e compressione dei diritti.

Implementare i diritti sociali europei

E’ noto come la crisi economica degli ultimi anni abbia notevolmente inciso sulle norme e condizioni di lavoro, portando in crescita il numero di lavoratori part time e di contratti flessibili in generale. La ripresa che ora si sta concretizzando, tuttavia, non determina automaticamente il ripristino di condizioni di lavoro migliori. Da qui la necessità di implementare il pilastro dei diritti sociali elaborato a livello europeo, che contiene venti principi per il buon funzionamento e l’equità dei mercati del lavoro. Un’evoluzione, questa, che tocca direttamente anche gli stessi Giuslavoristi – ha dichiarato presidente di Agi, Aldo Bottini – in quanto, da un lato, “la prospettiva internazionale è diventata un filo conduttore”, e non uno dei tanti temi da approfondire; dall’altro la pressione che esiste in generale nel mondo del lavoro tocca anche i professionisti, chiamati a tener conto dell’”emersione prepotente del tema della concorrenza, potenzialmente dirompente nella nostra materia e con cui dobbiamo fare i conti”.