Consiglio di Stato: sì al rinvio dei corsi di formazione per diventare avvocati
Pubblicato il 16 ottobre 2018
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Il Consiglio di Stato si è espresso con parere favorevole sullo schema di decreto del ministero della Giustizia concernente le modifiche al precedente decreto ministeriale n. 17/2018, recante la disciplina dei corsi di formazione per l'accesso alla professione di avvocato.
Il provvedimento del dicastero Giustizia esaminato interverrebbe prevedendo lo slittamento dell’operatività del regolamento sui corsi di formazione destinati ai praticanti avvocati, attualmente prevista decorsi centottanta giorni dal 31 marzo 2018, differendola al 31 marzo 2020.
Con la modifica regolamentare, infatti, le nuove regole si applicherebbero ai tirocinanti iscritti nel registro dei praticanti con decorrenza dal giorno successivo alla scadenza del primo biennio dalla sua entrata in vigore, non più, quindi, “con decorrenza posteriore al centottantesimo giorno successivo alla sua entrata in vigore”.
Slittamento al 31 marzo 2020: in linea con il differimento del nuovo esame di Stato
Il differimento, per come illustrato dal ministero richiedente, sarebbe in linea con il recente intervento legislativo contenuto nel convertito DL “milleproroghe” (n. 91/2018) con il quale, si rammenta, è stata posticipata, di due anni, l'entrata in funzione della nuova disciplina dell'esame di abilitazione all'esercizio della professione di avvocato.
Motivo, questo, che ha convinto anche il Consiglio di Stato il quale, con parere n. 2333 reso all’adunanza dell’11 ottobre 2018, ha ritenuto coerente l’allineamento delle disposizioni di carattere regolamentare alla scelta legislativa di un ulteriore differimento biennale delle nuove modalità previste per l'esame di avvocato.
Una scelta, peraltro, che il Collegio sottolinea “diretta anche a consentire al legislatore di riconsiderare nel suo complesso la disciplina dell'accesso alla professione forense”.
I giudici amministrativi, in definitiva, affermano di condividere il percorso intrapreso dal ministero che consentirebbe di “evitare di impegnare gli ordini forensi e gli stessi tirocinanti in attività che potrebbero ex post risultare non coerenti con la possibile futura (e diversa) disciplina dell'accesso alla professione di avvocato”, posto, altresì, che una complessiva revisione della medesima è stata anche auspicata – viene sottolineato - dal Consiglio Nazionale Forense, in un parere reso sullo schema di decreto ministeriale.
ANF soddisfatta per il decreto di rinvio dei corsi obbligatori
La notizia della messa a punto, da parte del ministero della Giustizia, del decreto che dispone il differimento, al 31 marzo 2020, dell’obbligatorietà dei corsi di formazione per l’accesso alla professione, è stata accolta con particolare soddisfazione dall’Associazione nazionale forense.
L’ANF, attraverso le parole del segretario generale, Luigi Pansini, parla di una scelta “coerente con il rinvio del debutto del nuovo esame di abilitazione alla professione forense a dicembre 2020”, che “incontra il nostro favore in quanto va nella direzione da noi insistentemente auspicata ovvero di considerare l’accesso alla professione nella sua visione unitaria, che comprende la pratica forense e il successivo esame di abilitazione, e di allineare la regolamentazione della prima con quella del secondo”.
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