Codice dell’amministrazione digitale verso la revisione
Autore: Gioia Lupoi
Pubblicato il 15 agosto 2016
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame definitivo, il Dlgs che attua le misure contenute nell’articolo 1 della legge 7 agosto 2015, n. 124, recante modifiche e integrazioni del codice dell’amministrazione digitale (CAD) di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.
Il cambiamento strutturale del rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione è affidato:
- a un’identità digitale, attraverso cui accedere e utilizzare i servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni,
- al domicilio digitale (SPID), in collegamento con l’anagrafe della popolazione residente.
Le principali novità contenute nel decreto che aggiorna il codice dell’amministrazione digitale (Cad)
Dal comunicato stampa n. 125 del 10 Agosto 2016, pubblicato sul sito del CdM, si apprendono le modifiche al Cad.
Tra le tante:
- è istituito l'indice degli indirizzi della pubblica amministrazione e dei gestori dei servizi pubblici;
- è istituita la Conferenza permanente per l’innovazione tecnologica presso la Presidenza del consiglio;
- le amministrazioni devono adeguare i servizi telematici agli standard fissati dall’Agid e prevedere il difensore civico per il digitale, al quale chiunque potrà segnalare i disservizi, contro i quali è anche possibile la class action;
- è istituito il punto unico telematico di accesso ai servizi pubblici, attivato presso la Presidenza del consiglio;
- slitta di quattro mesi l’obbligo (che doveva scattare il 12 agosto) per le amministrazioni di formare i documenti in formato digitale;
- sarà nominato dal Presidente del consiglio per tre anni un commissario al digitale.
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