CDM, via libera alla Zes Unica. Spinta al Fondo di Coesione

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CDM, via libera alla Zes Unica. Spinta al Fondo di Coesione

Il Governo, nella riunione del 7 settembre 2023, ha approvato il decreto-legge riguardante – oltre misure per il rilancio del Mezzogiorno - la Programmazione ed utilizzazione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC).

Sempre nello stesso Consiglio dei Ministri è stato dato il via al Dl Caivano, che stabilisce il risanamento e la riqualificazione del territorio del Comune di Caivano e dispone misure per favorire lo sviluppo economico e sociale dell'area.

Disposte anche nuove misure cautelari applicabili ai minori di 18 anni.

In aggiunta, si è intervenuti anche per fronteggiare l’emergenza legata all’incremento dei flussi migratori clandestini verso le Pelagie e l’isola di Lampedusa. Un finanziamento di 45 milioni è stato stanziato per effettuare una serie di opere (realizzazione manutenzione straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria, realizzazione di impianti di depurazione e gestione delle acque reflue, realizzazione di nuovi edifici pubblici nonché di interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico di quelli esistenti) che vengono dichiarate di interesse strategico.

Fondo di coesione, nuova programmazione

Il comunicato stampa governativo del 7 settembre 2023 parla di nuove procedure per accelerare la spesa dei fondi di coesione il quale manterrà l’attuale ripartizione, cioè 80% al Sud e 20% al Centro Nord.

La revisione fissata nel decreto-legge atteso in Gazzetta Ufficiale stabilisce che la dotazione Fsc sia impiegata per iniziative e misure definite dal ministero per gli Affari Ue, il Sud, la coesione e il Pnrr, e per l’attuazione di Accordi per la coesione che lo stesso ministero dovrà firmare sia con gli altri dicasteri, per interventi di livello statale, sia con le singole regioni.

Si segnala che la ripartizione delle risorse del Fondo di Coesione sarà attuata dal Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), in favore solo di amministrazioni centrali e regioni e province autonome (e non anche di città metropolitane e altri enti pubblici, come invece previsto dalla disciplina vigente).

Nuova Zes unica

Per quanto attiene al sostegno economico delle zone più in difficoltà, il Governo ha emanato un provvedimento per il rilancio economico del Mezzogiorno d'Italia con l’istituzione di una Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, “ZES unica”, comprendente i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, al posto delle attuali otto Zone economiche presenti nei territori del Mezzogiorno. Più precisazioni, in attesa della pubblicazione ufficiale del decreto-legge, sono presenti nel post “Decreto Sud in Cdm, arriva la Zona speciale Unica”, a cui si rinvia.

Oltre a ciò, vengono istituite:

  • una Cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri con funzioni di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio della Zes unica;
  • una nuova Struttura di missione, con durata triennale, che svolge compiti di coordinamento e attuazione delle attività previste nel piano strategico della Zes.

All’interno della Zes unica si potranno collocare le aziende già operative e quelle di nuovo insediamento, le quali potranno beneficiare di una serie di vantaggi quali:

  • un’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive;
  • un credito d’imposta, fino al 2026, per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati alle strutture produttive.
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